Il nodo sanità

Dimissioni da commissario congelate, Tajani chiama Toma: “Troviamo una soluzione”

Domani, martedì, è in programma un incontro tra il presidente del Molise e il ministro alla Salute Orazio Schillaci a Roma. Oggi la telefonata del vicepresidente del Consiglio dei Ministri con la richiesta di ripensamento.

Il segnale del Governo, che Donato Toma aveva definito come unica possibilità per un ripensamento sulle dimissioni da commissario ad acta alla sanità, è arrivato questa mattina con una telefonata di Antonio Tajani. Il ministro agli Esteri, vicepresidente del Consiglio di Ministri, che con Toma condivide un rapporto amicale e una lunga presenza nel partito Forza Italia, avrebbe chiesto a Toma di “aspettare e ripensarci”, nell’attesa di valutare concretamente una soluzione per il caso Molise.

Con un giro di telefonate, mail e agende istituzionali modificate, è stata trovata già una data: domani martedì 21 marzo alle ore 11 Donato Toma sarà al Ministero della Salute per parlare con il titolare Orazio Schillaci del caso Molise. In quel frangente esporrà la situazione per quello che è e chiederà un intervento straordinario per la Regione, da 13 anni sotto piano di rientro e attualmente incagliata nella questione pubblico-privato.

Donato Toma aveva comunicato, parlando alla stampa a Palazzo Vitale sabato scorso, che lunedì mattina – oggi – avrebbe formalizzato le dimissioni al Consiglio dei Ministri e ai Ministeri Salute e Finanze, quelli preposti al monitoraggio sul piano di rientro dal debito. Prima che l’iter venisse perfezionato però il vicepresidente del CdM Tajani lo ha contattato, spingendolo a congelare le dimissioni nell’attesa di un incontro, quello di domani appunto, con il ministro Schillaci.

L’accusa di Toma era stata rivolta in modo particolare alla inflessibilità del tavolo tecnico interministeriale e alla mancanza di supporto, nell’attuazione delle disposizioni prese nel ruolo di commissario, dello Stato. “Le cose sono cambiate – le sue parole – sono consapevole che pagherò un prezzo politico molto salato ma continuerò la mia battaglia per la salute dei molisani”.

Domani Toma potrebbe incassare un risultato a Roma e rinunciare al proposito di lasciare il vertice della struttura commissariale. Il governatore del Molise aveva ricevuto sostegno dal Presidente della Calabria Roberto Occhiuto, il quale aveva auspicato che Toma potesse rivedere la decisione e aveva definito “miopi e anacronistiche” le regole per le regioni commissariate e con deficit sanitari.

 

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