Dopo il vertice

Villa Maria, subito due stipendi ai dipendenti. Lo sciopero non si farà (per ora)

Intesa raggiunta in Prefettura nel tavolo convocato dopo la proclamazione dello stato di agitazione del personale da Cgil, Cisl e Uil: ai lavoratori della clinica privata di Campobasso saranno saldate le mensilità di novembre e dicembre. Ma l'accordo non convince del tutto i sindacati

Le mensilità di novembre e dicembre saranno erogate a stretto giro, ma i dipendenti della clinica Villa Maria di Campobasso dovranno ricevere un’altra parte degli stipendi arretrati. Ieri (10 febbraio) in Prefettura è stato comunque raggiunto l’accordo che ha fatto in pratica decadere lo stato di agitazione e portato per ora alla revoca dello sciopero dei lavoratori della struttura di via Principe di Piemonte. Il vertice era stato convocato per la procedura di raffreddamento proprio dopo che Cgil, Cisl e Uil avevano proclamato lo stato di agitazione del personale.

La firma del contratto 2022 con Asrem ha consentito di sbloccare l’erogazione dei rimborsi per le prestazioni erogate a novembre e dicembre 2022 dalla clinica convenzionata con il sistema sanitario regionale. Soldi che non consentiranno di coprire tutti gli stipendi che i dipendenti attendono di ricevere. “Manca all’appello una mensilità e mezza che dovrebbe essere pagata ai lavoratori quando l’Azienda sanitaria verserà anche il resto del saldo 2022. Il che avverrà dopo le verifiche sulle fatture emesse da Villa Maria per le prestazioni erogate nell’ambito del sistema sanitario regionale”, spiega Anna Valvona, sindacalista della Cisl che ha partecipato al tavolo in Prefettura assieme ad Antonio Amantini (Cgil) e a Emilio Corbo (Uil). C’è incertezza sui tempi entro i quali le operazioni di verifica saranno svolte. Per questo, per i sindacati il bicchiere resta ‘mezzo vuoto’: non c’è una valutazione favorevole dell’intesa raggiunta in Prefettura. “E’ un accordo che non ci lascia contenti“, sottolinea ancora Valvona. “E se i dipendenti non continueranno ad essere pagati, torneremo a dichiarare lo stato di agitazione”.

Villa Maria, una delle cliniche private che aveva fatto ricorso contro il decreto 35 con cui il commissario alla sanità Toma aveva fissato i limiti di spesa, deve firmare i contratti relativi al 2019, 2020 e 2021, oltre che a quello relativo 2023.

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