Sanità

Toma su nomina subcommissario: “Perplessità sul metodo, non sul nome”. Guerra coi privati: “Non rendo conto a interessi forti”

Il governatore e commissario ad acta alla sanità per il Molise Donato Toma si è detto perplesso sul processo che ha portato il Consiglio dei Ministri a nominare il nuovo sub commissario. “Ho espresso qualche perplessità riguardo alla procedura, non al nome che è di tutto rispetto e che è accompagnato da un curriculum rilevante” così il numero uno della Giunta della Molise a margine del convegno relativo al finanziamento da parte della Regione di corsi di formazione per l’ordine dei giornalisti. Frizioni col Governo, dunque? “Ho avuto notizia del nominativo durante lo svolgimento del Consiglio dei Ministri in cui è avvenuta la nomina. Forse – ha argomentato Toma – sarei dovuto essere maggiormente coinvolto. Ma – ha ribadito come fatto già ieri – ne ho preso atto”.

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“Il neo sub commissario mi ha chiamato già ieri sera e non vedo l’ora di iniziare a lavorare insieme a lui”. Come è nato, infatti, dopo le dimissioni irrevocabili del sub commissario Giacomo Papa, il Governo di Giorgia Meloni (di centrodestra come quello di Toma, ndr) ha provveduto alla nomina, in tempi rapidi, del suo sostituto e ha scelto l’avvocato romano Marco Bonamico, professionista con all’attivo diverse esperienze sia nel settore della sanità che in quello delle telecomunicazioni e delle infrastrutture.

Incalzato dai giornalisti, il commissario è tornato sulla questione spinosa della radioterapia postulando, ancora una volta, la possibilità a lungo termine di creare un reparto pubblico per la cura dei malati oncologici. “Malati che hanno diritto ad avere le migliori cure possibili”, ha sottolineato Toma dicendo poi che sulla qualità delle prestazioni erogate dall’operatore privato (il Gemelli, ndr) non nutre alcun dubbio. Dubbi che invece ci sono – e lo ha sottolineato nuovamente anche oggi Toma – per quanto riguarda il profilo economico. “Vi dico che già stamattina chiederò un report ad Agenas (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari) sui costi delle radioterapie nelle altre regioni”.

Il commissario-presidente ha poi spiegato che la criticità della nostra regione e dunque delle strutture sanitarie private è la sostenibilità economica dovuta a un bacino di utenza regionale che non basta per far quadrare i conti. I privati dunque hanno bisogno di attrarre pazienti extraregionali “ma l’extrabudget è calmierato. Io mi aspetto che il Governo affronti questa questione perché non è certo alla portata del presidente Toma”.

“Noi non dobbiamo affamare nessuno, ma abbiamo un problema serio. Il nostro intento ora è quello di razionalizzare gli acquisti delle prestazioni presso il privato e di efficientare la spesa pubblica”.

La replica poi a chi ha parlato di resa dei conti nel centrodestra. “Io devo rendere conto al Governo, alla Corte dei Conti quando mi chiama (ieri il Cdm ha impugnato il Rendiconto 2021 che era stato già bocciato dalla Corte dei Conti, ndr) e lo devo rendere ai cittadini. Se qualcuno vuole che renda conti a notabili e a interessi forti, non ho nessuna intenzione di farlo”.

 

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