Il commento

Rapporto Centro studi, Boccardo (Uil): “I giovani sempre più penalizzati”

La segretaria regionale analizza il decimo report del Centro Studi sul bilancio del sistema previdenziale italiano.

Dal decimo report del Centro Studi, emerge che i giovani sono sempre più penalizzati. A sottolinearlo è la segretaria della Uil Molise, Tecla Boccardo: “Nel bilancio del Sistema previdenziale italiano i giovani sono sempre più penalizzati. I molisani ancor di più perché qui, soprattutto loro, hanno un elevata precarietà contrattuale ed è per questo che chiediamo da tempo per loro una pensione contributiva di garanzia”.

Del resto, aggiunge “il quadro delle pensioni è tutt’altro che roseo, a spiegarlo è lo stesso studio che ha messo in luce i rischi derivanti dallo stretto rapporto tra occupati e pensionati. L’Italia si conferma tra le nazioni peggiori in Europa sul fronte occupazionale, con solo il 39% di lavoratori in rapporto alla popolazione (23 milioni su 36 milioni di italiani in età da lavoro) e distante di 10 punti percentuali dalla media europea per occupazione femminile e giovanile”.

tecla boccardo

Boccardo rincara la dose: “Se pensiamo al nostro territorio, il mercato del lavoro è pressappoco inesistente e l’attuale complesso contesto economico e sociale, le pensioni rimangono uno dei temi prioritari da affrontare per rispondere ai bisogni dei lavoratori e dei pensionati. Come ripetiamo da tempo, senza lavoro e dignitoso non c’è pensione dignitosa e la priorità quindi deve essere un lavoro stabile e di qualità e non un lavoro povero, sottopagato o peggio, come accade spesso in particolare nella Pubblica amministrazione, precario”.

Insomma, “se trovare un lavoro è un problema, pensare alla pensione è un’utopia. Ragione per cui aumenta lo spopolamento con l’emigrazione dei nostri giovani talenti verso altre regioni o all’estero. Le proposte del sindacato indicano la necessità della creazione di una pensione contributiva di garanzia, collegata ed eventualmente graduata rispetto al numero di anni di lavoro e di contributi versati, che consideri e valorizzi in ambito previdenziale, anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni, per assicurare a tutti un assegno pensionistico dignitoso, anche attraverso il ricorso alla fiscalità generale. Bisognerebbe, inoltre, rilanciare le adesioni alla previdenza complementare negoziale, da anni sostanzialmente stagnanti, rendendola effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese e ai giovani, in quanto questa rappresenta la possibilità di un apporto economico che diventa sempre più significativo” conclude la sindacalista.

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