Dopo la sentenza del 23 febbraio

Oltraggio e minacce al giudice di Rigopiano: indaga la procura di Campobasso

Sono le due ipotesi di reato per le quali è stato aperto d'ufficio un fascicolo per i fatti accaduti in aula al Tribunale di Pescara quando il Gup ha assolto venticinque imputati su trenta per la tragedia dell'hotel che provocò 29 morti

Oltraggio e minacce. Sono queste le due ipotesi di reato per le quali è stata aperta un’inchiesta d’ufficio dopo l’emissione della sentenza di Rigopiano nell’aula gup del Tribunale di Pescara.

I fatti sono accaduti il 23 febbraio scorso quando il giudice Gianluca Sarandrea è stato aggredito verbalmente dai parenti delle vittime durante la lettura del verdetto. Campobasso procede per competenza territoriale ma si tratterebbe di “un atto dovuto” spiegano al Palazzo di giustizia di viale Elena.

I familiari delle vittime si aspettavano un esito diverso dal verdetto. Per i trenta imputati erano stati chiesti, in tutto, 150 anni. Invece, come racconta la cronaca, ci sono state 25 assoluzioni e 5 condanne. A quel punto in aula è accaduto il caos che ha richiesto l’intervento della polizia con un cordone per separare i parenti dalla corte.

Ora ad occuparsi del fascicolo sarà la procura di Campobasso ma l’aggressione verbale contro il giudice Sarandrea è stata duramente condannata su più fronti, anche dal procuratore capo di Pescara Giuseppe Belelli che le accuse in aule le aveva sostenute. A relazionare su quanto successo sarà la polizia che, appunto, è intervenuta nella tentativo di calmare i parenti e riportare l’ordine.

I 25 imputati sono stati assolti perché “il fatto non sussiste”. Le altre cinque condanne non sono condanne pesanti. C’è quella a due anni a carico dell’ex sindaco di Farindola (Pescara) e quella di Ilario Lacchetta per la mancata pulitura della strada (e a due funzionari della Provincia).

La tragedia dell’hotel di Rigopiano, che ha seguito la strada del rito abbreviato, è accaduta sei anni fa: era il 18 gennaio 2017. Una valanga travolse l’albergo e causò la morte di 29 persone. Fra i 30 imputati per quei fatti c’erano politici, funzionari, dirigenti prefettizi e i gestori dell’hotel.

I reati ipotizzati erano: dal disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni plurime colpose, falso ed anche depistaggio ed abuso edilizio. Il gup dopo una lunga camera di consiglio ha emesso un verdetto di cui tuttavia si attendono ancora le motivazioni. Ciononostante i parenti lo hanno aggredito con epiteti e minacce, rispetto alle quale ora saranno condotti gli “accertamenti dovuti”.

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