Montecilfone

Morta nell’incendio in casa, guasto elettrico possibile causa. Attesa decisione sull’autopsia

Sotto sequestro l'abitazione di via Sforza dove è deceduta la 72enne Amalia Rago per il fumo scaturito dall'incendio nella propria abitazione. Il Nia dei vigili del fuoco effettuerà ulteriori sopralluoghi nei prossimi giorni

Potrebbe essere stato un guasto elettrico a causare l’incendio in cui ha perso la vita la 72enne di Montecilfone Amalia Rago, deceduta per l’intossicazione provocata dal fumo scaturito dal rogo avvenuto attorno alle 8 di questa mattina 6 febbraio nell’abitazione in cui la donna viveva col marito Antonio, ricoverato ma in attesa di essere dimesso e non in pericolo.

I vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendio hanno avviato le indagini poco dopo il ritrovamento del corpo della donna, riversa in bagno dove forse era corsa a cercare acqua da gettare sul fuoco propagatosi dalla cucina. In un primo momento si era pensato a una stufa a legna come origine delle fiamme, anche se i primi accertamenti portano a ritenere che ci possa essere stato un guasto elettrico che tuttavia andrà verificato nel dettaglio.

Incendio mortale Montecilfone

Dopo essere rimasti diverse ore nell’abitazione al civico 39 di via Sergente Maggiore Costanzo Sforza, alla periferia del paese arbereshe, i vigili del fuoco hanno fatto visita in municipio al sindaco Giorgio Manes, assicurando che saranno di ritorno a Montecilfone nei prossimi giorni per ulteriori sopralluoghi.

Su disposizione della Procura di Larino l’abitazione è stata posta sotto sequestro ed è recintata da nastro biancorosso per non consentire a nessuno l’accesso. Il piano terra dall’edificio è andato quasi completamente bruciato, con finestre esplose a causa delle fiamme. Danneggiato anche se in modo minore il primo piano, abitazione di proprietà di un fratello del marito della vittima, attualmente residente in Germania.

Anche Antonio e Amalia erano emigrati in Germania tanto tempo fa, salvo poi decidere di tornare a vivere in Molise. Lui di Montecilfone, lei di Montenero di Bisaccia, non erano molto noti in paese, anche se quasi tutti i compaesani hanno detto di conoscerli di vista. “Prima andavo spesso a casa loro, ricordo la stufetta di legno” ha riferito uno dei tanti passanti che questa mattina hanno voluto saperne di più, dopo aver appreso la notizia.

Incendio mortale Montecilfone

In paese vive anche una sorella del signor Antonio. Sarà lei, probabilmente, ad accudire il fratello quando sarà dimesso dall’ospedale San Timoteo. Per sua fortuna non ha inalato molto fumo e se la caverà con qualche giorno di prognosi oltre al dolore immenso di aver perso la moglie così drammaticamente.

Il corpo della donna è stato trasferito all’obitorio del San Timoteo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il magistrato non ha ancora deciso se disporre o meno l’autopsia, ma l’esame appare probabile.

Per fare chiarezza su quanto successo stamane però potrebbe essere decisiva la testimonianza del marito della vittima, in attesa che si riprenda dal comprensibile choc.

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