Entusiasmo al massimo per il Museo dei Misteri di Campobasso che vince il secondo posto dei Luoghi del Cuore Fai (Fondo Ambiente Italiano) nella XI edizione del censimento, per il quale hanno votato tutti gli italiani scegliendo in tantissimi il patrimonio da salvare nella campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo. E’ la prima vola che il Moliseapproda nella classifica, ed è un risultato che emoziona e commuova esponenti delle istituzioni, famiglia Teberino e sopratttto i campobassani, legatissimi al luogo simbolo della meravgliosa processione del Corpus Domini.
I Luoghi del Cuore Fai è il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del patrimonio italiano che permette ai cittadini di segnalare, attraverso un censimento biennale, i luoghi da non dimenticare. Dopo il censimento, il fai sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti. Oltre trentamila i voti per il Museo di via Trento, dove la famiglia Teberino custodisce gelosamente tutto l’anno gli ingegni del maestro Di Zinno.
“E’ stata una esperienza avvincente, i voti sono stati dati col passaparola tra amici, sono statecoinvolte anche altre associazioni e le scuole e abbiamo portato a 32mila voti” ha dettoLiberato Teberino parlando nella conferenza stampa, definendosi emozionato per essere stato un ex bambino cissato sui Misteri e per il privilegio di rappresentare Campobasso e il Molise. “Siete tutti invitati a Campobasso il prossimo 11 giugno per il Corpus domini”.
“Il censimento di quest’anno premia al primo posto un luogo destinato a sparire, un piccolo luogo che era un ultimo assoluto, nessuno se lo filava e cadeva a pezzi. E’ quasi una parabola degli ultimi che diventao i primi” ha detto il presidente Fai nel corso della conferenza stampa a Milano in diretta streaming, riferendosi alla chiesetta di San Pietro dei Samari di Gallipoli che ha ottenuto la vittoria.
Nei primi cento classificati ci sono 40 chiese, il sintomo che “anche se la gente non va più in chiesa vuole salvare i luoghi della fede, delle tradizioni, e soprattutto della identità”.
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