La conferenza stampa del Gemelli Molise per spiegare come avviene la validazione dei protocolli di radioterapia destinati ai pazienti oncologici. “Tagliano le schermature previste perché così è stato deciso, senza alcuna visita del paziente né alcuna conoscenza della storia clinica”.
Il presidente del Gemelli, l’avvocato Verile, il primario della Radioterapia fanno nomi e cognomi: “Il dottore Giglio – dicono – taglia le sedute previste perché costretto dagli ispettori dell’Asrem. Ma questo non giustifica l’operato di un professionista che resta tuttavia un medico”.
A stretto giro arriva la replica di Toma che il Gemelli descrive come “tentativo di giustificare una condotta indifendibile e gravemente pregiudizievole per la salute dei cittadini”. Toma spiega che l’intervento dell’oncologo prescrittore del Cardarelli, il dottore Giglio, appunto, “non attiene a profili scientifici e clinici ma è limitato alla valorizzazione economica delle prestazioni salvavita”.
E il Gemelli oggi puntualizza: “L’oncologo del Cardarelli, dottor Giglio, fa proprio il contrario. In sostanza egli interviene dal punto di vista scientifico e clinico sul piano di trattamento proposto dal Gemelli falcidiando le prestazioni necessarie e, in violazione di ogni protocollo scientifico, impone l’applicazione di una sola schermatura per la cura salvavita. Il piano terapeutico, così modificato dall’oncologo prescrittore è vincolante per il Gemelli. La questione sollevata dal Gemelli, è dunque, clinica e terapeutica e non economica (quest’ultima sarà affrontata in altra sede)”.
Infine l’annuncio ribadito ed emerso già in sede di conferenza stampa: “Gemelli non tornerà più sulla questione avendo rimesso ogni opportuna valutazione alla Procura della Repubblica di Campobasso”.
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