Case green

Edilizia in Molise tra opportunità, nuove regole e mancanza di manodopera

La Direttiva dell’Unione Europea sulle Case Green prevede che nei Paesi membri gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero entro il 2030 e gli edifici esistenti dovranno diventare a emissioni zero entro il 2050, con step intermedi per gli immobili residenziali: la classe energetica E dovrà essere raggiunta entro il 1° gennaio 2030 e la classe energetica D entro il 1° gennaio 2033.

“E’ una svolta epocale per il mondo imprenditoriale, e consentirà di far crescere le piccole aziende, agendo come miccia per gli artigiani, per le piccole aziende, soprattutto per il Sud. Io credo che sarà un volano per lo sviluppo, un’occasione da non perdere per rimettere in moto l’economia”. L’europarlamentare Aldo Patriciello (Ppe) sottolinea che la normativa in discussione in Europa, “sulla quale stiamo facendo una battaglia per renderla compatibile con la situazione dei vari paesi”, potrebbe agire nel solco dei bonus e degli ecobonus che finora hanno rafforzato il settore dell’edilizia, soprattutto in una regione come il Molise dove il mattone riveste un ruolo cruciale nell’economia. Senza nascondere però l’altro aspetto della medaglia: l’efficientamento energetico di questo tipo e con questa tempistica ha bisogno di risorse importantissime (“Che si stanno reperendo”) e di un’azione sinergica tra Ue, Governo e Parlamento.

“Il Parlamento italiano – ha aggiunto l’europarlamentare di Forza Italia – deve assegnare le risorse dell’Europa facendo in modo che ci sia una ricaduta territoriale efficace”. “Abbiamo bisogno di più tempo e di più flessibilità” ha però precisato il senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta. Entrambi ospiti e relatori (oltre a loro il segretario nazionale e deputato eletto in Molise Lorenzo Cesa, moderatore Corrado di Niro presidente degli Edili) del convegno sulle Case Green organizzato dall’Ance Molise al Centrum Palace di Campobasso. Occasione per fare il punto su una direttiva – quella delle abitazioni a emissioni zero sulla quale sta lavorando l’Europa – che per il Molise e i molisani, proprietari di un patrimonio immobiliare di rilevo, diventa cruciale.

Aldo Patriciello ha messo in evidenza la “forte battaglia” che è stata fatta a Bruxelles per rendere la norma “meno talebana” è più in linea con le condizioni di Paesi pieni zeppi di monumenti, edifici storici, chiese.  “Il caso italiano è diverso da quello di altri Paesi europei soprattutto per quanto riguarda l’ingente presenza di chiese, edifici monumento e palazzi storici – ha detto -. Per questo bisogna lavorare in Europa, come abbiamo iniziato a fare, perché ogni Stato risolva il problema alla luce della direttiva sulle Case Green, che è una direttiva appunto e non un regolamento, e che consente uno spazio di manovra”.

La direttiva europea sulle Case Green mostra limiti per le perentorietà della tempistica, che scende per gli edifici pubblici che devono arrivare in classe E entro il 2027 e in classe D entro il 2030, secondo Costanzo Della Porta, intervenuto al tavolo per fare il punto, davanti a una platea fra cui rappresentanti della regione di maggioranza (Pallante) e opposizione (Fanelli) e soprattutto addetti ai lavori, sull’iter in un momento in cui l’attenzione è alle stelle stante la stretta sul Superbonus e lo stop alla cessione del credito. “Il concetto della sostenibilità e dell’efficientamento energetico è giusto, ma bisogna rivedere i tempi, servono più anni – ha detto Della Porta -. Non dimentichiamo che in un Paese come l’Italia, che ha milioni di proprietari di case e un patrimonio datato, i tempi di attuazione della direttiva mal si conciliano. Serve più tempo e serve una maggiore flessibilità”.

Corrado di Niro

Il tutto mentre si pone all’attenzione, e con sempre più insistenza, il problema della mancanza di manodopera in edilizia, come conferma il presidente di Acem-Ance Molise Corrado Di Niro padrone di casa dell’evento. “In edilizia mancano tutte le figure e questo anche perché l’edilizia è cambiata, oggi è un ambiente nel quale occorrono persone diplomate o capaci di usare i joystick per guidare un escavatore o una gru, persone con una certa preparazione”.

Ma non solo. “Noi abbiamo la scuola edile – ha ricordato Corrado Di Niro – anche per questo, per la formazione, e registriamo una carenza totale di manodopera in un settore che costituisce una fetta importante della economia regionale. Per la prima volta da anni facciamo una incredibile difficoltà a cercare personale da formare o da impiegare nelle ditte edili”. La carenza di manovali, muratori, imbianchini, carrellisti è stata messa in evidenza dal massiccio ricorso alle agevolazioni del superbonus da parte delle imprese. “Avrebbero assunto il doppio della forza lavoro se avessero trovato una maggiore disponibilità”.

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