Termoli

San Timoteo, lo sfogo di un anestesista: “Noi ostruzionisti? Non siamo i colpevoli ma le vittime”

L'anestesista Giuseppe Pranzitelli respinge al mittente le accuse di ostruzionismo rivolte a lui e ai suoi colleghi da un esponente del sindacato Cgil Medici. "Viviamo una situazione umanamente e professionalmente insostenibile. Stiamo sacrificando la nostra vita sociale e familiare, garantendo 90 ore a settimana di lavoro". Il dottor Totaro: "Se è così deve intervenire il Nas". Poi l'annuncio che domani, 6 febbraio, ci sarà un incontro tra le parti

Gli anestesisti attualmente in servizio non ci stanno affatto a passare per ostruzionisti. Perlomeno non ci sta il dottor Giuseppe Pranzitelli, uno dei 4 in servizio presso l’unità operativa di Anestesia e Rianimazione al San Timoteo di Termoli.

In un post pubblicato su facebook, il giovane dirigente medico – riferendosi a quanto affermato di recente da un medico chirurgo sindacalista della Cgil Medici – scrive: “I fatti non stanno affatto secondo la fantasiosa narrazione del sindacato dei Chirurghi, che invece di voler risolvere i problemi e fare squadra, impulsivamente esacerba i toni e getta fumo negli occhi dell’opinione pubblica additando gli anestesisti come colpevoli e responsabili, anziché vittime di una situazione umanamente e professionalmente insostenibile.

Come si può affermare che abbiamo un ‘atteggiamento ostativo’? In queste settimane noi 4 anestesisti residui, sacrificando la nostra vita sociale e familiare, siamo a disposizione dell’ospedale (e quindi della popolazione) per oltre 90 ore a settimana”.

Gli fa sponda anche il dottore (e sindacalista) Giancarlo Totaro, in servizio sempre all’ospedale di Termoli. “Come è possibile garantire la sicurezza dei medici e dei pazienti in queste condizioni, e non solo gli interventi chirurgici, e come è stato possibile che sia stato permesso tutto questo?” si chiede Totaro che spiega che 90 ore a settimana, cioè 38 di lavoro ordinario + 52 di extra, significano circa 400 ore al mese (164 ore ordinarie mensili + circa 250 ore di extra) e che ciò non è affatto compatibile con quanto dice la legge. Parliamo – prosegue – di quasi 3000 ore di attività aggiuntiva all’anno quando la normativa europea ne prevede come massimo 250. “È una situazione da brivido, una bomba pericolosissima da disinnescare con urgenza assoluta per la tutela e la sicurezza dei cittadini”. E ancora: “Se le dichiarazioni rilasciate (quelle del dottor Pranzitelli, ndr) saranno verificate anche le autorità sanitarie (Asrem) e politiche dovrebbero intervenire perché in queste condizioni di lavoro potrebbe mettersi a rischio la vita delle persona e dei cittadini. Se quanto affermato dall’anestesista corrisponde al vero diventa necessario un intervento dei Nas”.

La normativa – spiega ancora Totaro – prevede 11 ore di riposo obbligatorio tra i turni. Ci sono poi il riposo obbligatorio settimanale e le ferie obbligatorie. Per poi chiedersi: “Dov’è tutto ciò al blocco operatorio del nosocomio termolese?”.

L’anestesista Pranzitelli poi, sempre nel suo ‘sfogo’ social, annuncia: “La nostra buona volontà e disponibilità verrà ulteriormente dimostrata dai fatti lunedì prossimo (6 febbraio, ndr), nella riunione, già pianificata da giorni, tra tutte le figure sanitarie coinvolte nella gestione del blocco operatorio. Tutto il resto è fantasiosa, controproducente e anche irritante (data la delicatezza del momento) narrazione di parte, che lascia il tempo che trova”.

E infine: “Cari chirurghi, siamo dalla stessa parte! Non facciamo la guerra dei poveri! Se oggi non operate non è per ostruzionismo degli anestesisti, ma perché è impossibile garantire un altro anestesista la mattina per le routine operatorie. Ben vengano gli aiuti da Campobasso e Isernia, facendo i conti con le risorse che abbiamo qui, e non con la fantasia. Di questo ne parleremo lunedì. Abbiate pazienza e facciamo squadra!”

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