Termoli

Violenza nella sede della Guardia Medica: mandano in frantumi la porta e aggrediscono le dottoresse

Il fatto è avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio quando erano di turno due dottoresse che sono state vittime di ingiurie e minacce. In una nota ai vertici Asrem alcuni medici del servizio ribadiscono le estreme difficoltà e l'inadeguatezza della sede. "Così è insostenibile"

Ennesimo episodio di violenza ed aggressione nella sede di una guardia medica: stavolta il fatto è avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio presso la sede di Termoli. Qui, alcuni familiari che accompagnavano una loro parente che richiedeva una visita per una bambina (visita peraltro effettuata) per ingiustificati motivi hanno dato in escandescenze e uno di loro, in evidente stato di alterazione, ha sferrato un pugno al vetro della porta d’ingresso mandandola in frantumi oltre ad aggredire verbalmente, con offese e anche con minacce, le due dottoresse di turno. È stato necessario richiedere l’intervento dei Carabinieri che si sono recati nella sede. Per l’episodio è stata sporta regolare denuncia.

In una missiva ai vertici Asrem, alcuni medici che lavorano nella sede di Termoli espongono tutta la loro amarezza e segnalano la notevole criticità che si sta configurando nel servizio di continuità assistenziale di Termoli. Una “situazione difficile che si sta prolungando ormai da tempo per i ritmi, per l’aumento di chiamate che arrivano al servizio, per i numerosi accessi ambulatoriali e le richieste di visite domiciliari congrue e non”. In più, ma anche questa è storia nota, viene segnalata la grave carenza di personale medico che rende oltremodo gravoso il lavoro dei medici rimasti, molti infatti sono stati dirottati su altri servizi (molte sedi sono state accorpate) lasciando di fatto sguarnito il servizio di guardia medica. La mole di lavoro attuale – scrivono – è notevolmente aumentato e spesso difficilmente gestibile anche per la presenza di due medici in turno, “figuriamoci con uno”. “Si fa presente che nella nostra sede da sempre il lavoro è tantissimo e lo è diventato ancor di più negli ultimi tempi, i pochi dottori presenti stanno già dando il massimo”. Ribadiscono la necessità di “essere in due durante il turno perché si rischia di dover visitare con difficoltà per 12 ore senza sosta più e più persone, come succede ormai quasi ordinariamente e come successo soprattutto durante i turni delle festività natalizie”. Ma lo sfogo continua: “Stiamo diventando il capro espiatorio dell’insofferenza dell’utenza, che non potendo rivalersi su altre figure mediche, rivolge a noi il suo atteggiamento spesso ricattatorio e aggressivo”.

E l’episodio, il secondo avvenuto in Basso Molise in pochi mesi, lo conferma. Quanto accaduto verso l’una di notte il 7 gennaio è di una inaudita gravità. Dalla guardia medica termolese segnalano ancora una volta l’inadeguatezza della sede attuale rispetto alla quale ora, alla luce di quanto accaduto, si ribadisce la richiesta di messa in sicurezza nonché lo spostamento necessario a una sede più confacente e sicura.  Infine: “Così non riusciamo più ad andare avanti. Si sta rasentando, se non è già in atto, la insostenibilità”.

 

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