Roma-molise

Sanità, Toma: “Abbiamo dato un indirizzo preciso. Fondi ai privati soprattutto per curare i molisani”

Di ieri la firma del decreto del commissario ad acta alla sanità, il Governatore Donato Toma, che fissa i tetti di spesa per finanziare gli operatori privati della sanità. Il budget complessivo si aggira sui 100 milioni di euro e poco più della metà (56 milioni) è destinata alle prestazioni per i cittadini molisani. Mentre 43 milioni saranno erogati per gli ‘extraregionali’.

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“Abbiamo voluto dare un indirizzo preciso e cioè che i fondi vanno impiegati prima di tutto per offrire cure sanitarie ai molisani”, così il presidente della Regione – a margine del suo intervento a Termoli per il convegno sul progetto Sea Cleaners – rispondendo a una nostra domanda su cosa si aspetta succeda ora, alla luce del clima già incandescente venutosi a creare con gli operatori privati, in primis Gemelli e Neuromed.

Di ritorno da Roma, dove ha incontrato il senatore Claudio Lotito, il presidente Toma ha ‘bollato’ come strano l’emendamento al Milleproroghe “che voleva commissariare di nuovo il Molise”. Emendamento – ricordiamo – firmato dal senatore dell’UDC Mario Borghese e da Pietro Patton del Gruppo SvP e che chiedeva la nomina, entro metà marzo, del nuovo Commissario ad acta per il Molise “al fine di adottare gli atti d’impulso necessari a garantire gli adempimenti già previsti dal Piano di Rientro”. L’attuale commissario alla salute per il Piano di Rientro della Regione Molise commenta sorridendo e afferma: “Il senatore (Lotito, ndr) mi ha rassicurato che lo avrebbero dichiarato improponibile”. Si sente dunque saldo alla guida? “Io mi sento sempre salvo perché agisco con buona fede e correttezza. Vorrei però si sentissero salvi i molisani”.

Sulla situazione politica in casa centrodestra, anche questa a suo modo incandescente in regione, il presidente – in quota Forza Italia – si dice in attesa che venga convocato il tavolo “nazionale, e sottolineo nazionale” appena dopo le elezioni regionali che si terranno il 12 e il 13 febbraio in Lombardia e Lazio, cui a stretto giro (o meglio nel giro di poche settimane) seguiranno quelle molisane.

Ma sarà evidentemente dirimente anche un tavolo regionale, peraltro richiesto dall’europarlamentare Patriciello già a inizio anno con la notazione che si sarebbe dovuto convocare con urgenza entro metà gennaio.  (rm)

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