L'udienza

Rimborsi ai privati, decidono i giudici. Presidente Tar: “Sanare divergenze a tutela della salute dei molisani”

Oggi la camera di consiglio al Tribunale amministrativo regionale dove si è svolto il contradditorio con i privati (Gemelli, Neuromed, Villa Maria) che hanno impugnato il decreto con cui il commissario ad acta Donato Toma ha fissato i limiti di finanziamento per l’acquisto di prestazioni. Al di là della decisione del Tar, le cliniche private sono in attesa della nuova proposta contrattuale relativa al 2023 che dovrebbe chiudere la turbolenta fase dei contenziosi

Mentre il 2023 si è aperto con tantissime incognite sulle prestazioni sanitarie erogate dalle cliniche private ai molisani, con i contratti relativi al budget che non sono stati sottoscritti, oggi – 11 gennaio – al Tribunale amministrativo regionale si è giocato il secondo tempo della ‘partita’ relativa al 2022 che si è da poco concluso. E’ attesa per domani (12 gennaio, ossia nel giorno in cui è fissato anche lo sciopero a difesa degli ospedali pubblici) l’ordinanza del collegio giudicante che questa mattina si è riunito in camera di consiglio per ascoltare le parti coinvolte in questa complicata e per certi versi preoccupante querelle che ha avuto conseguenze importanti sulla salute dei molisani: una serie di prestazioni (ad eccezione di quelle salvavita e di ‘classe A’) sono state interrotte dalle cliniche private fino al 31 dicembre 2022. 

E’ una situazione preoccupante, invito tutti a porre fine a questa contrapposizione”: avrebbe detto anche il presidente del Tar Molise Nicola Gaviano. Parole riferite da chi era presente alla camera di consiglio fissata lo scorso 7 dicembre dai giudici amministrativi che avevano in parte accolto il ricorso del Gemelli Molise. L’ospedale privato del capoluogo aveva chiesto l’annullamento del decreto commissariale numero 35 con il quale il commissario ad acta Donato Toma ha definito i tetti massimi di finanziamento per l’acquisto di prestazioni sanitarie, di assistenza ospedaliera e specialistica ambulatoriale erogabili dagli operatori privati accreditati con il servizio sanitario regionale per il 2022.

“Oggi si è svolta l’udienza di sospensiva in cui si chiede la conferma del provvedimento emesso lo scorso dicembre dal Tribunale amministrativo con decreto in audita altera parte. Siamo fiduciosi che il Tar voglia confermare la legittimità delle prestazioni effettuate dal Gemelli Molise nei mesi di novembre e dicembre”, ha spiegato l’avvocato Fabio Verile alla fine della camera di consiglio. Il legale, assieme all’avvocato Salvatore Di Pardo e all’avvocato Lucrezia Vaccarella, difende il Gemelli Molise.

“Dispiace che si sia venuta a creare questa contrapposizione della struttura commissariale e che non riusciamo a comprendere”, ha aggiunto. “La struttura commissariale avrebbe dovuto ispirarsi a principi di ragionevolezza, imparzialità. Invece notiamo una contrapposizione immotivata. Quindi raccogliamo l’auspicio del presidente del Tar che ha invitato le parti a sanare queste divergenze. Ma noi purtroppo siamo sempre costretti a chiedere a un tribunale di cancellare provvedimenti che penalizzano la salute dei molisani. Non possiamo che sperare dunque che le cose possano cambiare e che si possa ristabilire un clima sereno”. 

In Aula, nel Tribunale di via San Giovanni, anche il rappresentante dell’Avvocatura dello Stato che difende il commissario Donato Toma e il sub commissario Giacomo Papa. Oltre al Gemelli Molise, il decreto 35 che fissa i livelli massimi di finanziamento per le prestazioni è stato impugnato anche da Neuromed e da Villa Maria, entrambe difese dall’avvocato Salvatore Di Pardo. Domani l’ordinanza del collegio giudicante composta dai magistrati Nicola Gaviano, Massimiliano Scalise e Francesco Avino.

Al di là della decisione del Tar, le cliniche private sono in attesa della nuova proposta contrattuale relativa al 2023. Proposta che dovrebbe contenere in maniera specifica le prestazioni che la Regione acquisterà e definirà il budget. Questo provvedimento potrebbe definitivamente chiudere la turbolenta fase dei contenziosi e dovrebbe consentire di trovare un punto di equilibrio per garantire il diritto alla salute dei molisani. 

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