Oncologia

Radioterapia, prescrizioni spettano al Cardarelli. Toma: “Gemelli non può farle. Lo ha chiarito il Ministero”

Informativa del governatore-commissario ad acta in Consiglio: "Abbiamo chiesto un parere a Roma, dai nostri controlli sono emerse incongruenze. Per i malati molisani non cambierà nulla". Iorio: "Un provvedimento ingiustificato". In Aula il presidente ha inoltre annunciato che la Regione si opporrà alla seconda impugnativa della Corte dei Conti sul Rendiconto 2022

“Per i malati oncologici molisani non cambierà nulla”: lo assicura il governatore e commissario ad acta alla sanità Donato Toma nel corso della sua informativa svolta questa mattina in Consiglio regionale. Poche ore prima aveva firmato un decreto che assegna all’Azienda sanitaria regionale – e nello specifico al reparto di Oncologia dell’ospedale Cardarelli di Campobasso – il compito di prescrivere le prestazioni di radioterapia erogate dal Gemelli. Il provvedimento (tecnicamente, il dca) è stato firmato dopo il parere richiesto al Ministero della Salute e in seguito alle “incongruenze” emerse dai controlli del Noc (Nucleo operativo di controllo) per appurare la disparità tra le prestazioni erogate dai privati convenzionati e il reale fabbisogno dei molisani e che sarebbe la causa dello sforamento del budget.

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Abbiamo chiesto un parere e il Ministero della Salute ha chiarito che le strutture private che non sono policlinici universitari o Ircss non possono prescrivere prestazioni. Per questo motivo il Gemelli Molise non può fare prescrizioni su ricettario, nello specifico per la radioterapia”, le parole del governatore-commissario. “A differenza degli Ircss che hanno questa possibilità, le strutture private non possono prescrivere se non attraverso i medici di medicina generale o i medici specialistici della sanità pubblica. Il Gemelli non può utilizzare il ricettario perchè non ha un medico abilitato come aveva la Cattolica perché quest’ultima era un istituto di ricerca”.

Quindi, “dopo aver acquisito tutti i pareri e dopo aver riscontrato che c’erano delle incongruenze (che possono diventare irregolarità) – scandisce Toma in Aula – abbiamo stabilito le linee guida per le prescrizioni. Inoltre, questa mattina assieme al sub commissario abbiamo disposto il ritiro di tutti i ricettari pubblici che Gemelli aveva. Non sapevamo nemmeno che avessero questi ricettari. Nulla cambia per i malati oncologici: i tempi sono già prescritti dalla normativa così come le urgenze”.

Era stato l’ex presidente e commissario ad acta Michele Iorio a fornire i ricettari al Gemelli: è lui stesso che lo ammette commentando che è “decisamente ingiustificato il decreto della struttura commissariale relativo alle prescrizioni radioterapiche”. Per l’esponente di Fratelli d’Italia i pazienti oncologici dovranno affrontare una serie di disagi: “Il centro prescrittore presso il Cardarelli per poter fare la radioterapia di cui parla Toma è un controsenso perché creerà un andirivieni tra la prescrizione originaria e il piano terapeutico che è di stretta competenza del radioterapista e del fisico sanitario. Quindi in base alla legge la prescrizione radioterapica viene fatta dallo stesso radioterapista che però non è una prestazione che si svolge presso l’Asrem.

Il decreto della struttura commissariale – insiste Iorio – accentua le difficoltà di accesso alle terapie in questione, complica il percorso terapeutico ottenendo un solo risultato: spingere i pazienti molisani ad andarsi a curare fuori regione per una terapia salvavita. Fino ad oggi il problema era stato risolto durante la mia legislatura fornendo il ricettario regionale anche alla struttura del Gemelli. Cosa abbia spinto Toma a porre in essere un tale provvedimento non lo riesco ancora a capire e appare solo come un atto iniquo nei confronti dei pazienti molisani in primis e della struttura Gemelli SpA. Da oggi in poi quindi sarà più facile curarsi fuori regione che non in Molise”.

Infine, nel corso della seduta del Consiglio regionale, il capo della Giunta regionale ha annunciato che la Corte dei Conti impugnerà anche il Rendiconto 2022, ossia il documento approvato solo dopo una serie di tormentate vicende che hanno portato alle dimissioni dell’assessore Vincenzo Cotugno, poi reintegrato nell’esecutivo. La Regione Molise si opporrà e si costituirà in giudizio. La magistratura contabile aveva sospeso il giudizio di parifica sul Rendiconto 2021 su cui si dovrà pronunciare la Corte costituzionale.

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