Emergenza farmaci

Mancano medicine e antibiotici nelle farmacie del Molise. “La situazione è molto seria”

I farmacisti confermano la grande difficoltà a reperire medicinali di uso comune. "Mancano i principi attivi, confidiamo in una soluzione ma al momento il problema c'è" spiega il presidente provinciale di Campobasso Federfarma Roberto Cappella. I colleghi: "Facciamo i salti mortali per sostituire i farmaci che mancano all'appello con altri generici, i pazienti si devono fidare"

Mancano i farmaci sugli scaffali, al banco e in magazzino. Il problema che sta investendo l’Italia come uno tsunami, nel periodo peggiore per il mix micidiale tra covid e virus influenzali, non risparmia il Molise, dove anzi la situazione è piuttosto seria.

“Ci sono diversi farmaci che non arrivano più, dal classico Brufen che ormai da sei mesi viene inviato a singhiozzo agli sciroppi per la tosse, alle gocce e alle compresse per la gola” dichiara Pasquale Sorella, titolare della omonima farmacia a Guglionesi, uno dei comuni più popolosi del Basso Molise.

Test rapidi farmacia Guglionesi Pasquale sorella

Pasquale Sorella

 

“Ho fatto un ordine di Brufen un mese fa, e per questo adesso me lo ritrovo ma sì, c’è carenza e anche parecchia” gli fa eco Filiberto Castiglione, farmacista dei locali in via XXIV maggio a Campobasso.

Il dottor Agostino Musenga della farmacia Picca di Campobasso aggiunge: “Abbiamo riscontrato la carenza di farmaci come Nurofen, Augmentin, Tachipirina, Efferalgan, in pratica i farmaci di marca. Per l’80% siamo riusciti a sopperire alle carenze con farmaci di altra denominazioni o semi brandizzati. Purtroppo la delocalizzazione della produzione di farmaci in paesi come Cina e India che sono in pieno lockdown e il rallentamento delle procedure di spedizione hanno creato e stanno creando delle problematiche anche a noi”.

Comincia ad avere i contorni di una emergenza la difficoltà a reperire medicinali particolarmente strategici in questo periodo di picco influenzale e aumento dei casi covid. Secondo l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, il totale dei medicinali difficili da reperire supera i 3.200, e cominciano a diventare introvabili Moment in bustine da 200 e 400 mg, Neo Borocillina, Nurofen e Spididol, principalmente antivirali o antinfiammatori e antibiotici.

Nella metà dei casi, spiega l’agenzia, si tratta di una cessazione dei farmaci, che quindi sono sostituibili con altri a disposizione della farmacia. Nel 46% delle casistiche, però, è una vera e propria mancanza.

Parla infatti di un problema molto serio il presidente provinciale per Campobasso di Federfarma Roberto Cappella, titolare di una importante farmacia a Termoli. “Il Molise, come il resto d’Italia e ormai anche parte d’Europa, sta soffrendo questa estrema difficoltà a reperire farmaci, anche farmaci di uso comune come l’ibuprofene e la Tachipirina. Sono sei mesi – aggiunge Cappella confermando quanto detto da colleghi – che l’ibuprofene arriva a singhiozzo, ma ora comincia a essere difficile trovare anche i generici perché siamo davanti a un problema legato alla produzione dei principi attivi, oltre che alla crisi delle materie prime come il silicio che si usa per determinati contenitori e fiale, o la carta per stampare i bugiardini. La criticità è esplosa adesso, complice l’intreccio di diversi fattori tra covid, influenze che prendono anziani, adulti e bambini, rincari e crisi delle materie prime”.

Roberto cappella farmacista

Roberto Cappella

 

In alcuni casi sono finite perfino le scorte di compresse per il mal di gola. “I pazienti arrivano con le ricette del medico di medicina generale ma non sempre è possibile dare loro il farmaco prescritto – dice ancora il dottor Sorella di Guglionesi –. E noi dobbiamo dare loro quello che abbiamo, non è affatto semplice barcamenarsi in questa situazione perché mancano proprio i farmaci, anche quelli generici”.

Il Brufen, per esempio, scarseggia parecchio e da un pezzo. Ma ora comincia a essere problematico anche trovare il generico, l’ibuprofene. “E’ stato il farmaco d’eccellenza durante il Covid, è andato in rotta di stoccaggio. E questa potrebbe essere una spiegazionev- prova a chiarire il dottor Castiglione -. Altro aspetto è che a fine anno le aziende chiudono per inventario e questo acuisce quella che è una carenza fisiologica. Vero è che mancano pure Augmetin, Bentelan… che sono farmaci importati dove non c’è rottura di stock perché non ci può essere, eppure continuano a mancare. Un bel guaio”.

Quest’anno il picco influenzale si è verificato in anticipo rispetto al solito e già intorno alla metà di dicembre è iniziata ad aumentare la domanda di alcuni farmaci che sono quindi “spariti” in fretta dagli scaffali perché la domanda ha viaggiato molto più velocemente dell’offerta. “Nella maggior parte dei casi – precisa Agostino Musenga – le persone si sono fidate dei nostri consigli sui farmaci equivalenti e non ci sono stati particolari problemi”.

Ma ora che anche i generici cominciano a diradarsi che succederà? “Intanto noi farmacisti stiamo cercando di parare il colpo attingendo al fornitissimo armamentario farmaceutico, sostituendo per come è possibile medicinali prescritti dai medici di famiglia con altri disponibili in magazzino o per i quali le scorte non sono ancora un problema” spiega Roberto Cappella di Federfarma. È stato anche attivato un numero verde, SOS Farmaco, ma capita adesso che i farmaci non li abbiano neanche loro.

Farmaci comuni

 

“Questa situazione – aggiunge il dottor Cappella – non dipende né da noi né dai distributori, ma è il risultato evidentemente di una concomitanza di fattori i cui nodi ora sono arrivati al pettine, che riguardano anche la produzione dei bugiardini, dei blister, dei trasporti e soprattutto dei principi attivi. Si tratta di un problema strutturale importante, in presenza del quale ci troviamo ora per la prima volta. Qualche anno fa – ricorda il farmacista – si sono verificati problemi legati a una esportazione parallela di farmaci da una nazione all’altra per ragioni più che altro legate al profitto e al guadagno sul singolo medicinale, variabile a seconda del Paese nel quale veniva venduto. Ma è stata una cosa completamente diversa che non ha nulla a che vedere con il problema attuale, ben più grave”.

Proprio oggi il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato un tavolo permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive. A sentire gli operatori del territorio però il fenomeno è già bello che inquadrato, e si è in presenza di una carenza di farmaci estesa sia per quanto riguarda la quantità che la tipologia degli stessi.

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