L'opera che divide

La voce del No all’eolico off shore Molise: “Condannerà a morte un intero litorale”

Diverse associazioni hanno presentato una serie di osservazioni bocciando l’idea di un impianto eolico in mare: “Turismo, diportistica, pesca: il progetto blocca lo sviluppo della costa”

Un nuovo comitato, dopo quello denominato 4 Giugno. Ma stavolta il No al progetto Eolico off shore Molise è totale. Non al progetto della Maverick per come è fatto, ma all’idea stessa che lo specchio di mare di fronte a Termoli e dintorni venga destinato alla produzione di energia eolica.

Il perché l’ha spiegato oggi Laura Venittelli, a nome de La Casa dei Diritti che insieme con altre associazioni ha illustrato oggi le osservazioni presentate al progetto che sta dividendo sia l’opinione pubblica che le associazioni locali. “In base a una Direttiva europea, lo Stato deve varare il Piano di Gestione dello spazio marittimo che è ora in fase di adozione. Questo Piano stabilisce che la costa molisana è destinata al turismo, non alla produzione di energia”.

laura venittelli

Per questo “oggi i grandi imprenditori dell’eolico hanno interesse ad anticipare questo Piano”. Così La Casa dei diritti sta costituendo un comitato per opporsi al progetto. Ne fanno parte, tra gli altri, Assonautica, Federcoopesca, Consumer e Discoli del Sinarca.

“Stiamo parlando di 120 pale eoliche alte 215 metri, illuminate giorno e notte, collocate in un braccio di mare largo 20 km, che andranno inevitabilmente a confliggere con il transito delle navi e con il traffico aereo, senza contare le pesanti ricadute sulla pesca, che sarà completamente interdetta, e naturalmente sul turismo”.

Eolico Off Shore Molise: i perché del No

 

Inoltre secondo l’ex deputata del Partito Democratico “l’approvazione del parco eolico significherebbe la definitiva rinuncia di fatto ai vantaggi della Zona Economica Speciale”.

A rischio secondo la sua visione c’è anche il futuro dell’agricoltura del Basso Molise. “Il parco andrà a supportare una o due centrali ad idrogeno, non è dato sapere, ma la cosa certa è che le centrali ad idrogeno hanno necessità di una grande quantità di acqua: chi glielo spiega agli agricoltori che non potranno più usarla per darla alla Maverick?”.

Da parte sua anche una punzecchiatura ai partiti politici che salvo pochissime eccezioni hanno preferito per ora il silenzio sulla vicenda. “Chiediamo alla politica di far sentire la sua voce contro un progetto devastante, che segnerà la fine economica e sociale di un intero territorio, che già produce il doppio dell’energia di cui ha bisogno, e che già sostiene il carico di una piattaforma gas offshore, con tutto quello che ne consegue”.

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