Non è un No a prescindere, ma un No nello specifico al progetto di eolico off shore Molise presentato nei mesi scorsi dalla società milanese Maverick srl. Nasce così il Comitato 4 Giugno, dalla data nella quale l’anno scorso proprio il periodico La Fonte e l’associazione Molise Domani lanciarono l’idea di un progetto eolico al largo della costa molisana.
Progetto che ora effettivamente esiste, ma che spaventa per dimensioni e impatto sia ambientale che visivo. Al comitato presentato questa mattina al locale ‘Sottovento’ del porto turistico ‘Marina di San Pietro’ a Termoli aderisce anche la Fondazione don Milani. Alla presentazione hanno preso parte inoltre associazioni di categoria quali Coldiretti e Cia per gli agricoltori e Federcoopesca per il mondo dei pescatori.
“Deve essere chiaro che non siamo contro l’eolico off shore ma siamo stati i primi a proporlo – ha chiarito l’onorevole Famiano Crucianelli a nome di Molise Domani e La Fonte -, ma la Maverick per noi non rappresenta un interlocutore importante”.
L’ex deputato ha illustrato le tre ragioni di contrarietà al mega progetto da 120 torri a non meno di 25 km dall’intera costa molisana, da Montenero marina a Campomarino Lido. “È evidente che la Maverick non può realizzare questo progetto e non possiamo metterlo in un meccanismo di scatole cinesi dove non è chiaro chi è il protagonista vero. Va chiarita qual è la società visto che mobiliterebbe miliardi di euro”.
Inoltre per Crucianelli “un progetto del genere è fondamentale per il futuro dell’intero Molise, produrrebbe energia per una città di 2 milioni di persone. Non possono non esserci ricadute sul territorio per una prospettiva economica e sociale per tutta la regione”.
Infine i dubbi sulle dimensioni. “Solo in Sicilia ce n’è uno più grande, ma noi siamo una regione piccola con appena 35 km di costa. La valutazione va fatta con serietà e per questo noi faremo delle osservazioni critiche”. Il termine per presentare le osservazioni scade infatti il 12 gennaio.
Allo stesso modo anche Federcoopesca presenterà a breve delle osservazioni. “Così come è presentato il progetto è dannoso per la pesca a strascico, per la piccola pesca e i vongolari – ha detto ai microfoni Domenico Guidotti –. Abbiamo già le piattaforme Rospo Mare e la riserva marina delle Isole Tremiti dove non si può pescare. Il nostro mare è ipotecato, allora diteci che come pescatori dobbiamo morire”. Dai pescatori non una preclusione all’energia eolica in mare ma una richiesta di maggiore chiarezza e concertazione.
Per la Fondazione don Milani Lucia Longari ha ricordato il progetto simile ma molto più limitato della Effeventi circa 15 anni fa. “In quella occasione la politica si unì”. A questo proposito Guidotti ha bacchettato la classe politica locale. “Nessuna forza politica si è espressa, allora vuol dire che non esiste”. Presenti come uditori solo esponenti del Movimento Cinque Stelle e nello specifico la consigliera regionale Patrizia Manzo e la consigliera comunale Daniela Decaro.
Per Coldiretti è intervenuto Mino Spagnoletti evidenziando le battaglie già portate avanti per frenare la proliferazione di eolico e fotovoltaico su terreni fertili. “Siamo a favore dell’energia prodotta in maniera intelligente e non deturpando i territori”.
“L’idea progettuale 4 Giugno – scrivono i promotori – nasce dall’annuncio dell’imminente realizzazione di una Gigafactory da parte della ACC nel Nucleo industriale di Termoli”.
Per questo i promotori insistono nella necessità di un impianto eolico off shore ma “perché possa rappresentare un passo avanti e non tre passi indietro è fondamentale che venga discusso e definito con i pescatori così come è importante il coinvolgimento delle categorie sociali e di quel mondo delle associazioni che hanno a cuore il futuro del nostro Molise e dei suoi cittadini”.