Domani alle 10.30 nella chiesa di Santa Croce a Trivento, tutti, i familiari, gli amici, anche chi lo aveva soltanto conosciuto per un caffè o ascoltandolo cantare, si ritroveranno per salutare l’ultima volta Cristiano Paparella. Sono stati fissati i funerali del giovane di 35 anni trovato senza vita nel cortile della palazzina dove abitava in via Monforte a Campobasso. I carabinieri hanno terminato gli accertamenti di rito chiesti dalla Procura e l’autorità giudiziaria ha disposto in queste ore la restituzione della salma.
La camera ardente è stata allestita presso l’obitorio dell’ospedale Cardarelli di Campobasso dove da ieri c’è un andirivieni di persone che Cristiano lo avevano incontrato nella propria vita e che a Cristiano volevano bene. Inconsolabili, increduli, scossi da una tragedia che non trova risposte, e nè, forse, mai le troverà.
Resteranno immortali, invece, i ricordi che Cristiano ha lasciato in ogni amico, in ogni affetto, in ogni collega o conoscente. Immortale resterà la sua musica e la sua voce che cantava Rino Gaetano e che facendolo riusciva, anche lui, a fermare il tempo. Quei brani che sentiva “suoi“, al di là dell’esibizione. Quella musica, che era parte di lui, e che per questo esprimeva con la profondità di chi “soltanto un animo come il suo può fare”, dice chi lo amava. E allora quella consolazione, difficile, la suggerisce forse, proprio Rino Gaetano che lascia immaginare “un cielo sempre più blu”. Lo è adesso, con Cristiano.
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