Campobasso

Città incredula per la morte del 35enne, “Aveva un sorriso rassicurante”. La salma resta sotto sequestro

Lo conoscevano in tanti e la sua morte ha colto tutti di sorpresa. Sconforto e incredulità per quanto accaduto lungo via Monforte all'alba. Sui fatti sono in corso gli accertamenti dei carabinieri: la procura prima di consegnare la salma ai familiari vuole accertarsi che non ci siano altre responsabilità

Un dramma che ha lasciato un’intera città sgomenta, quello che si è consumato nel cortile di una palazzina lungo via Monforte all’alba di oggi. Un ragazzo di 35 anni è morto. Precipitato dal quarto piano. Attimi concitati e disperati quelli intercorsi fra la scoperta del corpo senza vita e l’arrivo dell’ambulanza e dei carabinieri. Ma per il 35enne non c’è stato nulla da fare: la morte è sopraggiunta sul colpo. E nelle ultime ore, trasportata la salma all’obitorio dell’ospedale Cardarelli, è stata eseguita l’ispezione cadaverica. Tuttavia il sostituto procuratore, Vincenzo Gallucci, prima di dissequestrare la salma che – come prevede la norma in determinati casi – è stata posta sotto sequestro, vuole che siano chiare tutte le dinamiche dell’accaduto. Che non ci siano dubbi per una ipotesi nè per l’altra.

E i carabinieri, in queste ore stanno ricostruendo la terribile tragedia, per escludere la responsabilità di terze persone.

La morte del giovane ha lasciato stordita una intera città. Perchè a Campobasso lo conoscevano tutti. Ragazzo sensibile e solare, profondo come pochi, apprezzato dagli amici e da chiunque avesse avuto la fortuna di conoscerlo.  Aveva un lavoro, amava la musica, gli strumenti, il canto. Passione che, anche questa, era solita procurargli belle soddisfazioni, personali e professionali. Molti lo ricordano nelle sue esibizioni con la band di cui faceva parte. E sui social, ma non solo sui social, sono centinaia i messaggi di dolore e di incredulità. Nessuno avrebbe mai immaginato di dover fare a meno così all’improvviso del suo “sorriso rassicurante”, del suo sguardo “qualche volta rigoroso ma sempre confortante”. Nessuno avrebbe neanche lontanamente pensato di doverlo salutare così presto. E di dover fare i conti con un dolore difficile da affrontare, superare e capire.

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