Dopo il vertice in prefettura

Vertenza Atm, Regione si sostituisce alla ditta per pagare stipendi e contributi. Per i sindacati “è svolta epocale”

Una settantina di lavoratori hanno già beneficiato dell'intervento sostitutivo ottenendo gli arretrati dovuti da una delle principali imprese concessionarie del trasporto pubblico. Cgil e Cisl plaudono all'assessore Pallante "che ha adottato un provvedimento epocale che fino ad oggi nessun politico aveva mai avuto il coraggio di intraprendere"

I sindacati l’hanno definita una “svolta epocale”: per la prima volta, nell’interminabile vertenza Atm, uno dei concessionari del trasporto pubblico del Molise, la Regione si è sostituita alla ditta per pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti.

Il merito, a detta di Lucia Merlo (Filt Cgil) e Simone Vitagliano (Fit Cisl) che firmano il comunicato stampa, è dell’assessore regionale ai trasporti Quintino Pallante “che ha dato seguito agli impegni assunti con le parti sociali e soprattutto è riuscito a scardinare quel sistema fatto di persistenti ricatti e vessazioni nei confronti dei lavoratori”.

Come ci è riuscito? La risposta è contenuta nella determina 8084 del 19 dicembre scorso in cui vengono applicate particolari norme statali che consentono all’ente pubblico, la Regione in questo caso, di diventare temporanemente imprenditore per evitare l’interruzione del servizio pubblico minacciato dagli autisti per il mancato pagamento delle retribuzioni da parte dei Atm.

Quintino Pallante

“Nella decennale vertenza con la società Atm – leggiamo nella nota sindacale – , ci è capitato assai spesso di indirizzare i nostri strali e le nostre accuse verso le istituzioni, a cominciare dalla Regione, rea di aver assistito passivamente agli atteggiamenti vessatori della principale impresa di trasporti molisana e ai suoi inaccettabili metodi di utilizzare i propri dipendenti come scudi umani nel tentativo di risolvere i presunti contenziosi nei confronti dell’ente concedente”.

L’assessore Pallante ha messo fine a quel “silenzio quasi omertoso perpetrato nel tempo dalle istituzioni e che aveva indotto le forze sindacali e gli stessi lavoratori ad una sorta di inammissibile rassegnazione, come se non retribuire i lavoratori o non pagare agli stessi i contributi previdenziali costituissero per questa Regione consuetudine e normalità. Ma tutto ciò si è improvvisamente interrotto allorché Filt Cgil e Fit Cisl, insistendo tenacemente sul ruolo e sul compito che il sindacato dovrebbe sempre assumere, hanno invocato ancora una volta l’intervento della Prefettura e nel tentativo di conciliazione esperito lo scorso 13 dicembre e alla presenza dello stesso assessore e del dirigente regionale ai trasporti, hanno rappresentato rilevanti elementi di novità”.

Ed è proprio in questa sede che i sindacati hanno “prima di tutto segnalato alla Regione i casi dei lavoratori ai quali non venivano pagati stipendi e contributi per le mensilità di ottobre e novembre 2022. Successivamente è stata invocata una specie di surroga alla Regione nel pagamento delle spettanze in applicazione di quanto previsto dall’articolo 30 c.6 del D.Lgs 50/2016”. E per finire ci si è rivolti a Inps e Ispettorato del lavoro “per l’omesso versamento da parte della stessa impresa al fondo di previdenza complementare di settore denominato Primo per un ammontare complessivo di € 540.638,25”.

Al momento circa 70 lavoratori hanno beneficiato dell’intervento sostitutivo (tra loro anche alcuni che non avevano mai intrapreso procedimenti ingiuntivi), ma per i sindacati “a breve saranno molto di più grazie a questo provvedimento epocale che fino ad oggi nessun politico aveva mai avuto il coraggio di intraprendere e adottare: stiamo parlando dell’applicazione di una norma dello Stato (D.Lgs 50/2016) che nell’ambito del Codice degli Appalti, prevede che la stazione appaltante del servizio possa sostituirsi all’affidatario del contratto nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale in caso di ritardi nella corresponsione delle stesse. Ormai il muro di omertà è caduto e non c’è più timore a rivelare stipendi non percepiti e risalenti anche al 2019! Per tutto questo diciamo grazie all’assessore Pallante, alla dirigente Dina Verrecchia e a tutti coloro che si stanno prodigando oltre il dovuto affinché i dipendenti Atm vengano retribuiti prima di Natale”.

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