Ultimatum

Trasporto 118, le associazioni bocciano il bando: “Non risolve i problemi, dal 1 gennaio ci fermiamo”

Le organizzazioni che garantiscono il trasporto 118 attaccano Regione e Asrem: "Accordi vecchi di 22 anni, impegni non mantenuti"

Le associazioni che garantiscono il trasporto 118 in Molise minacciano di interrompere il servizio dal 1 gennaio 2023. Lo scrivono in una lettera inviata anche alla stampa e indirizzata al presidente e commissario alla Sanità Donato Toma e al direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, oltre che per conoscenza a diverse altre istituzioni. Come era già emerso nelle prime ore dopo la pubblicazione del bando per il servizio 118, le associazioni bocciano in toto la nuova proposta regionale e sono pronte a fermarsi. Nella lettera esprimono “completo disappunto circa l’avviso di selezione pubblicato dall’Asrem in data 15 dicembre 2022 finalizzato all’affidamento del medesimo servizio”.

Nei giorni scorsi le organizzazioni avevano chiesto a gran voce di rivedere le modalità del servizio, spiegando le criticità organizzative, economiche e di sostenibilità rispetto ad un regolamento che risale al 2000. “All’epoca dei fatti per far partire il servizio di emergenza territoriale, in un territorio che ne era privo, quell’impianto dato al servizio era l’unica soluzione percorribile ed attuabile nell’immediato. Negli anni però ad eccezione di qualche rivisitazione agli aspetti economici, a riguardo si specifica che l’ultimo adeguamento è fermo alla Delibera di Giunta Regionale n. 978 del 2008 (ben 14 anni fa), non è stato fatto nulla per dare maggiore stabilità al servizio stesso e dignità al settore. Da allora nulla di nuovo fino al 2019, anno di pubblicazione dell’avviso pubblico, dell’allora Direzione Asrem, fatto nell’intento di rivisitare e allineare l’organizzazione del servizio alle sopraggiunte modifiche normative, principalmente la Riforma del Terzo Settore. Le organizzazioni parteciparono all’avviso di selezione, la cui graduatoria di merito non è nota e non sappiamo nemmeno se è mai stata fatta e, in sincerità, si fatica a ricordare se la selezione è stata formalmente revocata”.

Le associazioni ribadiscono di aver chiesto più volte “dialogo ed interlocuzione. Ciò ha portato nel 2021 le associazioni a manifestare, per la prima volta, davanti la sede del Consiglio regionale. Sono seguite alcune riunioni ma, nonostante i buoni propositi illustrati, nulla è stato fatto. In uno degli incontri ci era stato comunicato anche la volontà di dare dei contributi Covid per le associazioni che svolgevano servizio 118, per dare un ristoro per i maggior oneri economici sostenuti nell’emergenza pandemica nel garantire lo svolgimento di questa attività, ma nemmeno questo impegno è stato mantenuto (a differenza di quanto accaduto in tutte le altre Regioni). Da ottobre scorso nuove criticità sopraggiunte ci hanno portato a lanciare un ulteriore appello e, nonostante fosse chiaro che si esternava la mancanza delle condizioni minime per portare avanti il servizio”.

Era nato così il primo annunciato stop, inizialmente fissato per il 14 dicembre e poi revocato dopo l’incontro convocato dai vertici regionali. “Anche in tale occasione abbiamo ricevuto disponibilità che poi non ha trovato seguito, al punto che l’unico impegno mantenuto è stato l’avviso pubblicato il 15, e che avviso. Questo, lo ribadiamo, è un atto inaccettabile, che continua ad andare nella direzione opposta non tanto, e non solo, delle nostre aspettative, soprattutto rispetto a quanto avviene in altre regioni e reiterando la non volontà di cogliere le opportunità che la normativa offre”.

Ambulanza ospedale Cardarelli Campobasso

Le associazioni sintetizzano i punti che ritengono inaccettabili: “non è paragonabile nemmeno all’avviso Asrem del 2019 che, rapportato al parametro orario, consentiva l’opportunità di assumere fino a 4 unità per postazione;

non considera che il Codice del Terzo Settore offre la condizione di avere da parte delle organizzazioni fino al 30% del personale assunto, non rispetto al servizio che si espleta, bensì rispetto al numero dei volontari;

il rapporto di una persona assunta per veicolo in termini operativi significa che si vuole avere il 5% del personale assunto ed il 95% di operatori volontari; quindi, non risolvendo affatto le problematiche più volte denunciate;

emerge chiaramente l’intento di non voler andare nelle direzioni attuate in altre Regioni, in cui nel pieno rispetto delle norme si è scelto di intraprendere quadri convenzionali sostenibili di garanzia degli operatori e delle associazioni.

Il ricorrere negli anni ad un servizio basato esclusivamente sul volontariato ha consentito di risparmiare miliardi di vecchie lire e milioni di euro ed è un’unicità tutta molisana, in quanto in altre Regioni il volontariato si integra a ben altra principale strutturazione che ha il servizio.

Nel concludere rileviamo che mentre per tanti settori della sanità molisana, al fine di garantire continuità dei servizi, si sono intrapresi e si intraprendono provvedimenti straordinari, per le associazioni si propongono ancora pannicelli caldi e mezze misure, se non addirittura soluzioni che

acuiscono i problemi, generando un’ulteriore mancanza delle minime condizioni per assicurare continuità e sostenibilità al servizio”.

Per questo la loro posizione è categorica. “Non vogliamo nessun favore, non chiediamo alcuna deroga alle norme, bensì chiedevamo e chiediamo attenzione verso un settore portato al tracollo e che per 22 anni ha garantito, nonostante le difficoltà, il regolare svolgimento del servizio di emergenza.

Abbiamo operato per anni anche senza convenzione, senza atti ufficiali di proroga oggi, però, la misura è colma e siamo stanchi dei silenzi assordanti, del parlare al futuro e di continuare ad esporci ai rischi generati dalle non scelte di coloro che hanno compiti di responsabilità e dalle altrui scellerate scelte. Non siamo più disposti nemmeno a continuare a sentire che qualcuno doveva fare ma non ha fatto”, non spetta a noi stabilire “chi avrebbe e non ha”, di certo è palese che non si è fatto, non si fa tutto e quel che si fa non è adeguato”.

In conclusione il nuovo ultimatum: “Le scriventi associazioni interromperanno per quanto di propria competenza la garanzia del servizio 118 alle ore 23.59’59” del 31 dicembre 2022”.

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