Il giudizio di parifica

Molise regione più indebitata d’Italia: quasi 500 mln di disavanzo. Sanità in rosso. Corte dei Conti impugna il Bilancio

Al termine dell'udienza pubblica di questa mattina (12 dicembre) in Prefettura, i giudici contabili sospendono il giudizio di parificazione sul Rendiconto 2021 e si sono rivolti alla Corte Costituzionale dopo aver rilevato una serie di criticità: ogni molisano ha un debito di 1.600 euro, "in crescita rispetto al 2020 e superiore agli altri cittadini delle regioni a statuto ordinario". Negativa anche la valutazione su Asrem, che ha un debito di 54 milioni, sui contratti con gli operatori privati della sanità e sul trasporto. Il governatore Donato Toma: "Ci mancano le risorse, ho scritto al Governo"

Finisce male per la Regione Molise il giudizio di parifica del rendiconto 2021: la Corte dei Conti, al termine dell’udienza pubblica che si è svolta questa mattina – 12 dicembre – in Prefettura a Campobasso, ha deciso di sospendere il giudizio di parifica rilevando una serie di criticità, anche gravi, nei conti dell’amministrazione regionale e ha deciso di rivolgersi alla Corte costituzionale. E’ forse la prima volta che succede.

Poco dopo le 13:30 la lettura del dispositivo da parte del presidente Lucilla Valente.

Il giudizio di parificazione è stato introdotto nel 2012 ed è un appuntamento istituzionale a cadenza annuale che si svolge al termine di una complessa attività di controllo sulla regolarità della gestione del bilancio regionale. Le Regioni sono infatti tenute ad assicurare l’equilibrio tra le risorse disponibili e gli impegni programmati. Sotto la lente il rendiconto 2021, quello del secondo anno della pandemia e approvato – rilevano i giudici contabili – in ritardo dal governo Toma. 

I molisani sono i più indebitati d’Italia. “La Regione Molise presenta un disavanzo di 493 milioni di euro” e, rileva Domenico Cerqua, “gli equilibri finanziari della Regione appaiono ai limiti della sostenibilità. Il disavanzo pro capite si attesa sui 1.698 euro per abitante, in crescita rispetto al 2020 (era di 1.662 euro) e superiore alla quota per abitante di tutte le Regioni a statuto ordinario. Il valore è di circa 15 volte superiore a quello dell’Umbria e 19 volte rispetto a quello della Basilicata”.

La Corte dei Conti riconosce lo sforzo della Regione nel ripiano del disavanzo che si ferma però a 394mila euro. Anche dal punto di vista della cancellazione dei residui attivi, “nel periodo 2018-2021 risultano cancellati circa 86,5 milioni”. Ad ogni modo, “nel 2022 – sottolinea il magistrato Domenico Cerqua – la Regione dovrebbe raggiungere un obiettivo di ripiano di 61,9 milioni di euro”, un risultato considerato “palesemente non raggiungibile” a meno di un totale blocco delle funzioni istituzionali.

SANITÀ. Nel Rendiconto 2021 gli obiettivi previsti nel piano di rientro dal deficit non sono stati raggiunti e pesa il ritardo con cui è stato approvato il Programma operativo 2019-2021. I magistrati contabili rilevano che “non sono stati superati gli squilibri strutturali emersi nè sono state risolte le rilevanti criticità registrate nell’attuazione del Piano di rientro”. Continua ad incidere “la grave e irrisolta problematica sulla gestione del debito relativo a contributi non versati dalle disciolte Aziende sanitarie locali”. E il sistema sanitario della Regione Molise, nonostante cospicui aiuti finanziari dallo Stato e da parte delle altre Regioni, continua a registrare rilevanti disavanzi annuali.

Viene definita allarmante la situazione dei conti dell’Asrem che ha registrato una perdita di 54 milioni, in crescita rispetto all’anno precedente del 74% in più rispetto all’anno precedente. Parliamo di oltre i 40 milioni di euro.

Peggiora anche il disavanzo sanitario, è previsto un aumento del deficit a quasi 122 milioni al 31 dicembre 2021. Nel frattempo la Regione Molise è inadempiente sui livelli essenziali di assistenza, anzi questi sono in netto peggioramento rispetto al 2018.

Critici anche i rapporti con i privati accreditati che non hanno sottoscritto i contratti: i numerosi contenziosi gravano sui conti della Regione. Così come l’extra budget fatturato e non contabilizzato pari a 37,29 milioni.

IL TRASPORTO. La Corte dei Conti riscontra “irregolarità contabili” anche in questo settore e bacchetta la Regione per i ritardi nell’attuazione delle procedure ad evidenza pubblica per affidare il servizio di trasporto pubblico locale su gomma. Il governo regionale non riesce a rispettare gli obblighi contrattuali con le Ferrovie: su un totale di 27 milioni di fatture di Trenitalia pervenute nel 2021, risultano pagate somme soltanto per 7 milioni.

Giudizio parifica Rendiconto Regione Molise Corte dei Conti

LA REQUISITORIA. Cartellino rosso dal procuratore Salvatore Nicolella che nella sua requisitoria è durissimo, definisce i debiti fuori bilancio uno degli aspetti più critici della gestione finanziaria della Regione e boccia l’ente sul terreno della corretta programmazione e gestione finanziaria delle risorse e delle spese. Il pubblico ministero chiede alla sezione di controllo della Corte dei Conti di sollevare la questione di costituzionalità per il mancato rispetto della Costituzione, impugnare il rendiconto 2020, il bilancio previsionale 2021-2023 e l’assestamento del bilancio di previsione, le leggi 3, 6 e 7 del 2001.

Richiesta che verrà poi accolta dai giudici, nonostante le giustificazioni del governatore Donato Toma: “Abbiamo eliminato 130 milioni di residui attivi, riconosciuto 64 milioni di debiti fuori bilancio che derivano dal passato”. E poi: “Purtroppo le risorse che la Regione Molise ha a disposizione non sono sufficienti, per questo ho scritto ai ministri Giorgetti e Fitto per ottenere un’anticipazione di 41 milioni dei finanziamenti del Fondo sviluppo e coesione”. Sulla sanità, aggiunge, “c’è un disavanzo strutturale e rendere più efficiente l’Asrem”.

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