Risvolti possibili sull'occupazione

Maverick spiega l’eolico in mare: “Tecnologia flottante, nessun impatto dalla costa e idrogeno verde gratis per i mezzi pubblici”

La società proponente spiega i dettagli del maxi progetto al largo della costa molisana: "Forniremo energia per la Hydrogen Valley a beneficio di aziende, trasporti e famiglie"

Il progetto di realizzazione di un impianto eolico off shore al largo della costa molisana da 120 aerogeneratori è pensato per essere a tecnologia flottante e per alimentare con carburante ‘verde’ le aziende della zona industriale bassomolisana e i mezzi pubblici del Molise. Sono alcuni degli elementi messi in risalto in queste ore dalla società proponente che dopo la pubblicazione delle notizie riguardanti la richiesta di concessione demaniale ha deciso di uscire allo scoperto, rivelando come l’impianto nasce con l’idea di collegarsi alla futura Hydrogen Valley al Nucleo industriale di Termoli.

È il gruppo Green Bridge, di cui fa parte la società di progetto Maverick srl, a fornire alcuni dettagli sul progetto ‘Eolico offshore Molise’, confermando di aver “depositato in data 3 ottobre 2022 istanza di concessione demaniale marittima per la realizzazione di un parco eolico offshore con tecnologia flottante”. A differenza dei parchi eolici offshore tradizionali, installati e fissati al fondo del mare a profondità massime di 60 metri, le installazioni eoliche flottanti sono ancorate e non fissate, e resistono anche alle difficili condizioni del mare aperto.

“L’area individuata si trova nel mare Adriatico – continua la società proponente -, nello specchio d’acqua antistante alla costa molisana, a una distanza minima di 25 km dalla costa, dietro alle tre piattaforme Rospo Mare A, B e C esistenti dal 1981/1991 e distanti circa 10 miglia dalla costa. Dal punto di vista dell’osservatore posto sulla costa, quindi, il parco risulterà non distinguibile dalle piattaforme esistenti”. Questa sottolineatura vuole evidentemente controbattere alle prime rimostranze di chi ritiene l’impianto una possibile deturpazione del paesaggio.

“L’impianto è composto da 120 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 15 MW ed è suddiviso in due sezioni (sezione A di 80 aerogeneratori e sezione B di 40 aerogeneratori), connesso a due stazioni elettriche offshore con cavi marini a 66 kV, per una potenza complessiva di 1800 MW. Le due stazioni elettriche saranno collegate alla costa molisana mediante elettrodotto in cavo sottomarino che proseguirà sulla terraferma per circa 20 Km fino a collegarsi nella stazione elettrica di Larino”.

La Maverick tenta poi di rassicurare anche il mondo della pesca che potrebbe subire le conseguenze di un impianto così imponente in mare, tanto da coprire l’intera fascia adriatica molisana da Montenero a Campomarino, passando per Termoli e Petacciato. “La scelta di suddividere l’impianto in due sezioni ben distinte e separate da un ampio specchio di mare nasce dall’esigenza di creare un’oasi per la riproduzione della fauna marina, dando nuova vita alle attività di pesca in un’area oggi a bassa pescosità”.

Quindi la società milanese spiega come verrà utilizzata l’energia, quante utenze verranno alimentate e cosa potrebbe ricavarne il territorio. “Prima dell’immissione nella rete nazionale l’energia elettrica alimenterà un impianto di produzione di idrogeno di potenza 800 MWe.

In funzione delle caratteristiche anemologiche del sito, del numero e della tipologia di generatori eolici, si stima una produzione annua pari a circa 5.400.000 MWh, corrispondenti a 3.000 ore equivalenti annue, capaci di soddisfare un fabbisogno energetico di circa 1.350.000 famiglie.

Nucleo Industriale Termoli momentive

Il progetto ha l’obiettivo di coniugare la produzione di energia elettrica da fonte eolica offshore con la produzione di idrogeno verde nella Zona Industriale di Termoli, perimetrata ZES – Zone Economiche Speciali – Adriatica, mettendo a disposizione delle aziende energivore del territorio un nuovo vettore energetico creato da un impianto galleggiante offshore da posizionare ben al largo della costa molisana: il Molise diventerà così una regione a zero emissioni di CO2, un esempio e portabandiera della transizione ecologica, verde e blu”.

Secondo i proponenti l’impianto avrà “lo scopo di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili di un’ampia area geografica, creando un sistema virtuoso basato sull’energia rinnovabile eolica disponibile a basso impatto ambientale per la produzione di un vettore energetico disponibile per le industrie presenti nell’area industriale di Termoli. La produzione di idrogeno verde comporterà lo sviluppo di un indotto tecnologico mediante la cessione dell’idrogeno a tutta la zona industriale, la creazione di stazioni di idrogeno su tutte le vie di comunicazione principali (SS16, A24, Ferrovie del Molise) e ai Comuni della zona per l’alimentazione dei mezzi di trasporto pubblico, tanto da rendere la costa molisana una ‘Hydrogen Valley’”. Si tratta di un progetto di cui si era parlato in passato senza entrare nei dettagli, a causa delle lungaggini dovute alla burocrazia legata al Pnrr. Questa soluzione potrebbe essere pensata come un’alternativa valida.

“L’impianto eolico offshore – precisa ancora la società – è stato posizionato in un punto della costa in cui è già presente un’area oggetto di sfruttamento minerario e di estrazione di idrocarburi (e, quindi, in ideale contrapposizione alle fonti fossili) e, a differenza del progetto offshore presentato quindici anni fa posto a pochi Km dalla costa molisana, il progetto Maverick elimina tutte le problematiche emerse durante il procedimento di impatto ambientale, posizionandosi a più di 25 Km”.

Come spesso succede nel caso di progetti così importanti, l’azienda cerca di offrire all’opinione pubblica un punto di vista che mostri i vantaggi per il territorio. “L’impianto eolico offshore Molise, oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi del nuovo Piano Regionale Energetico, genererà una ricaduta occupazionale molto significativa sia nella fase di investimento sia nella fase di esercizio e manutenzione, producendo benefici economici diretti sul territorio.

In particolare, anche in considerazione della gestione dell’impianto di produzione e vendita del vettore idrogeno verde ricavato dalla produzione eolica offshore, si prevede in fase di esercizio una struttura occupazionale di decine di addetti provenienti dai Comuni delle zone limitrofe. Per i Comuni coinvolti nel progetto è inoltre prevista una compensazione ambientale con ricaduta nel sociale, prevedendo altresì l’approvvigionamento di idrogeno a costo zero per l’alimentazione dei mezzi di trasporto pubblici.

La realizzazione dell’opera contribuirà, inoltre, al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNIEC Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 e avrà un ruolo importante nel contesto della politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione”.

leggi anche
eolico off shore
Energia dal vento
120 torri a 25 km dalla costa: presentato il mega progetto Eolico off shore Molise
Stumpo d'erminio
Le prime reazioni
Eolico off shore, tutti i dubbi della Sinistra: “Progetto mostruoso, pescatori e balneatori si sveglino”
commenta