Un accordo importante

Infarti e morti improvvise, arriva il ‘Passaporto ematico’ per la salute degli sportivi

Siglato un protocollo d’intesa tra la Fondazione Neuromed e la Fondazione Polito. Si tratta di un documento da aggiungere al certificato di idoneità sportiva. Contiene informazioni sulla condizione fisica dello sportivo a partire dai sei anni di età.

Un protocollo d’intesa importante che punta a salvaguardare la vita, è proprio il caso di dirlo, degli sportivi e chi pratica discipline con passione e sacrifici. Lo hanno siglato la Fondazione Neuromed e la Fondazione Fioravante Polito. In che modo? L’obiettivo è promuovere il cosiddetto ‘Passaporto ematico’ quale strumento teso alla prevenzione dei fenomeni tragici nella pratica sportiva per agonisti e non.

Si tratta di un documento da aggiungere al certificato di idoneità sportiva. Esso contiene una serie di informazioni sulla condizione fisica dello sportivo a partire dai sei anni. Nello specifico, valori ematici e cardiaci approfonditi utili ad indagare, e rilevare, eventuali anomalie, disturbi fisici o altre patologie, permettendo così di intervenire tempestivamente a tutela della salute. È chiaro che se questi test hanno esito negativo lo sportivo saprà che può praticare la sua attività con una migliore conoscenza del proprio corpo e delle proprie possibilità.

“Abbiamo voluto fortemente questa intesa – spiega il presidente della Fondazione Polito, Davide Polito – perché rappresenta ciò che quotidianamente facciamo per intraprendere un percorso a scopo benefico volto alla tutela della salute nel mondo dello sport. La prevenzione è fondamentale per evitare che giovani sportivi debbano pagare con la propria vita la pratica di una passione. Abbiamo voluto dedicare questo progetto ad Andrea Fortunato, a Flavio Falzetti, a Piermario Morosini, a Carmelo Imbriani. Tutti giovani calciatori venuti a mancare per patologie importanti come leucemia, crisi cardiaca e linfoma”.

Negli ultimi mesi ci sono stati un paio di casi eclatanti: a luglio Andrea Musiu, 20 anni, è morto per un infarto acuto del miocardio mentre giocava una partita col suo Borgo Sant’Elia, a Cagliari. Il 20 ottobre scorso Davide Gavazzi, 28 anni, è stato colto da malore in campo nel corso del riscaldamento di una gara di Seconda categoria toscana. Ogni tentativo di rianimarlo è risultato vano.

E come non ricordare Davide Astori, calciatore della Fiorentina deceduto a 31 anni nel sonno nella sua camera d’albergo prima del match contro l’Udinese: una morta cardiaca improvvisa dovuta a cardiomiopatia aritmogena silente.

“La Fondazione Neuromed promuove da sempre progetti di prevenzione – aggiunge Mario Pietracupa, presidente Fondazione Neuromed -. Siamo per questo vicini anche al mondo dello sport per fare la nostra parte e per divulgare un messaggio importante: lo sport può prevenire malattie, in relazione agli stili di vita, ma non deve essere la causa di perdite di vita. Per questo lo strumento del ‘Passaporto ematico’ potrà rappresentare uno sprone a tutti coloro che vogliono praticare sport ma senza mettere a repentaglio la propria vita. L’informazione e la formazione in tale ottica risultano per questo cruciali”.

Le due Fondazioni si avvarranno del Centro per la Medicina dello Sport dell’I.R.C.C.S. Neuromed, diretto dal professor Vincenzo Santoriello, quale sostegno nella programmazione degli esami dove a seguito degli stessi, previo consenso, sarà rilasciato anche per gli sportivi non agonisti, oltre al certificato di idoneità alla pratica sportiva, il tesserino del ‘Passaporto ematico’.

Il protocollo è stato siglato in occasione di un incontro avvenuto nel Centro ricerche Neuromed tra parte del team della Fondazione Fioravante Polito, col presidente Davide Polito, del vicepresidente Monica Martuscelli, del socio onorario Franco Tamigi, nonché della referente regionale per Napoli e provincia Anna De Stefano ed Alessio Pietracupa, referente del Centro di Medicina dello Sport e del presidente della Fondazione Neuromed Mario Pietracupa.

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