Sanità privata e rimborsi

Dopo il Gemelli il Tar accoglie anche i ricorsi di Neuromed e Villa Maria: ma i privati non potranno garantire tutte le cure

Il Tribunale amministrativo ha accolto anche i ricorsi delle altre due strutture private convenzionate col sistema sanitario pubblico sospendendo in parte il decreto 35 del Commissario ad acta. Proprio come successo per il Gemelli Molise, si stabilisce che le prestazioni salvavita ed altre indifferibili e urgenti vanno garantite

Nuovo stop al decreto 35 del commissario della sanità Donato Toma: dopo il pronunciamento del Tar sul ricorso del Gemelli, anche per Villa Maria e Neuromed i giudici amministrativi hanno accolto i loro ricorsi sospendendo, per ora, l’atto della struttura commissariale che fissava i limiti ai rimborsi delle prestazioni erogabili dagli operatori privati in convenzione col sistema sanitario pubblico. Un nodo che riguarda l’ultimo bimestre dell’anno 2022.

La camera di consiglio che dovrà discutere il ricorso nel dettaglio ci sarà l’11 gennaio prossimo, ma nel frattempo il tanto discusso decreto (e tutti gli atti ad esso correlati) sono stati congelati dalla giustizia amministrativa.

VILLA MARIA

La clinica privata convenzionata con Asrem che, come aveva spiegato a Primonumero il presidente del Cda, Enrico Di Nucci, aveva esaurito il suo budget a fine novembre (pari a 4,2 milioni di euro e fissato nel decreto 35), aveva annunciato lo stop alle attività perché non più in grado di sostenere a proprie spese ricoveri e prestazioni al di fuori di quelli rimborsabili. Ora potrà tornare parzialmente operativa e quindi ripartire con ricoveri e prestazioni sanitarie. Non tutte, naturalmente. Il Tar, esattamente come per il Gemelli, ha sì sospeso l’efficacia del decreto, ma specificatamente per le prestazioni c.d. salvavita, quelle di ricovero con classe di priorità “A” o superiore e l’assistenza ai pazienti in terapia intensiva o bisognevoli di ricovero postoperatorio.

Villa Maria, lo sanno bene i molisani che si rivolgono al piccolo ospedale di via Principe di Piemonte, fa prevalentemente interventi di oculistica (su 3mila ricoveri del 2022 ben 2mila sono stati fatti nel reparto del dottor Dell’Omo) e quelli non rientrano in nessuna delle tre categorie ammesse dal Tar. Ma potrà erogare le prestazioni con classe di priorità A quelle, cioè, con ricoveri fino a 30 giorni e considerati casi clinici che potrebbero aggravarsi e diventare emergenze. Ecco perché a Villa Maria riparte, senza indugi, la branca della medicina, dell’ortopedia e della chirurgia specialistica. In attesa dell’11 gennaio quando si entrerà nel merito del ricorso.

Tar Villa Maria

NEUROMED

Qui la sospensione del decreto 35 rende quasi pienamente operativo l’istituto di ricerca di Pozzilli: anche al Neuromed il budget fissato dal decreto 35 si è esaurito ben prima della fine dell’anno e, in particolare, per le prestazioni rese ai pazienti non molisani. Budget pari a, per quanto riguarda le prestazioni ospedaliere, 20 milioni e 145.853 mila euro per i molisani e 24 milioni e 593.512 mila euro per i fuori regione mentre, per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, a 5.676.302 euro per i molisani e 11.545.279 euro per i fuori regione.

L’accordo contrattuale – che il commissario Toma vuole fortemente venga sottoscritto dai privati – non è mai stato firmato e secondo i ricorrenti questo gli ha precluso la possibilità di continuare a erogare i suoi servizi ai pazienti rimasti privi di garanzie e anche molto spaesati rispetto al clima di incertezze. Anche in questo caso la camera di consiglio è fissata all’11 gennaio prossimo ma nell’attesa Neuromed può prestare al sistema sanitario pubblico prestazioni c.d. salvavita; prestazioni di ricovero con classe di priorità “A” o superiore; assistenza ai pazienti in terapia intensiva o bisognevoli di ricovero postoperatorio. Senza più timori di andare oltre i limiti.

Tar Neuromed

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