Campobasso

Concorso in Provincia, candidata collegata on line sbaglia la prova. Ma la commissione annulla il test a tutti

I candidati erano 22 di cui una costretta a svolgere il questonario da remoto per via del covid. A mezz'ora dalla fine, i commissari hanno deciso di annullare lo scritto invitando i candidati a tornare in aula a "data da destinarsi". Caos e rabbia: "Dovevamo chiamare i carabinieri. E' una vergogna"

In 21 si sono presentati nell’aula magna del Liceo scientifico “A. Romita” di Campobasso per partecipare alla prova scritta prevista dalla procedura concorsuale utile alla copertura di 2 posti di Istruttore tecnico amministrativo-contabile categoria D, indetto dalla Provincia di Campobasso. La 22esima candidata invece aveva chiesto e ottenuto dalla commissione esaminatrice di sostenere la prova nello stesso giorno dei suoi colleghi ma in modalità telematica a causa dell’infezione da covid 19 che la riguardava.

Tutti presenti alla prova. Ma dopo 45/50 minuti dall’inizio, iniziano i problemi: a causa di elementi (sorti in itinere) che avrebbero inficiato la regola fondamentale dell’anonimato (della prova) e che riguardava il questionario della candidata da remoto; il presidente della commissione, d’accordo con gli altri componenti, ha deciso di annullare la provoca scritta e rispedire a casa i concorrenti in attesa che venga stabilita una nuova data.

Indignazione e rabbia da parte dei concorrenti. Che oggi si rimproverano di “non aver chiamato i carabinieri, tanta era la delusione in quel momento e di non aver permesso quindi che i compiti scritti fossero regolarmente protocollati così da poter poi ricorrere al Tar”. Ma all’unisono sono convinti che la procedura concorsuale della Provincia di Campobasso sia stata “deficitaria sin dall’inizio. Come spesso accade in questa terra” scrivono alcuni di loro in una denuncia che hanno deciso di inviare ai media.

Nella sostanza dei fatti è accaduto che la prova è stata annullata perché “la ragazza affetta dal covid anziché scrivere in corsivo come noi perché il sistema non glielo permetteva, stava scrivendo in stampato grande e quindi questo avrebbe distrutto l’anonimato della prova”.

Dunque le considerazioni: “La prova doveva essere annullata solo alla ragazza, posto che la stessa (chissà per quale motivo) è stata illegittimamente ammessa ad una procedura concorsuale con modalità non prevista dal bando (in differita). La irregolarità della procedura riguardava lei soltanto, e non vedo per quale assurdo ed insensato motivo sia dovuto ricadere su chi legittimamente stava svolgendo la sua prova, secondo quello che il bando e la Commissione stessa ha previsto”.

E infine: “Ci è parso assai strumentale l’ammissione della ragazza da parte della Commissione. Ammettendo una persona a svolgere una prova su un sistema informatico, anziché con foglio e penna come la restante parte dei candidati, si è già di per sé compromesso l’anonimato, posto che quella prova sarebbe stata (a prescindere dal corsivo o meno) sempre e comunque diversa da quella di tutti noi. Abbiamo prospettato diverse soluzioni alla Commissione che non ha voluto accettarne nemmeno una, procedendo all’annullamento della procedura. Io ritengo che un simile comportamento risulti scandaloso, soprattutto quando ricade su persone che, come tante altre, cercano di trovare un posto in questa regione che purtroppo è terra di tutti e di nessuno”.