Campobasso

Caos ospedali, mancano medici e infermieri. Reparti appesi a un filo dal 1° gennaio

Il 2023 pare sotto i peggiori auspici nell’unico ospedale di I livello del Molise, il Cardarelli di Campobasso. La mancata proroga dei 280 precari assunti in periodo covid, che in Molise sono entrati a servizio a partita Iva, una anomalia che di fatto che ne ha impedito al stabilizzazione, priverà interi reparti del numero di operatori sanitari sufficienti a garantire il minimo servizio.

Prendiamo Medicina, dove i posti letto sono 38 e sono al completo da settimane per via dell’elevato numero di anziani con malattie respiratorie stagionali, malanni vari, influenze gravi e patologie croniche. Qui la mattina del 1° gennaio 2023, mentre si consumeranno i postumi dei festeggiamenti collettivi fra la popolazione, la giornata si aprirà con ben 12 infermieri in meno. Tradotto per i non addetti significa che la turnazione dovrà fare i conti con numeri risicatissimi di personale disponibile, per cui in determinati turni – come quelli notturni – sarà inevitabile prevedere un solo infermiere e un solo Oss (operatore socio-sanitario). La conseguenza sulla gestione dei malati è inimmaginabile, con l’aggravante che il reparto di Medicina deve fare a meno anche di 2 medici trasferiti al Caracciolo di Agnone.

Non solo Medicina. Sono 12 gli infermieri depennati dall’elenco anche in Infettivologia, reparto in sofferenza con l’accresciuto numero di ricoveri covid dell’ultimo periodo che ha imposto la trasformazione della medicina d’urgenza del San Timoteo di Termoli in reparto covid a tutti gli effetti. Come si potranno gestire i pazienti? Mistero, al quale al momento nessuno sa o può rispondere. Lo stesso discorso vale per il Pronto Soccorso e la Rianimazione del nosocomio di Campobasso, entrambi privati di 8 infermieri che significano una limitazione non indifferente nella gestione dei turni.

In una condizione del genere basta che un operatore sanitario si becchi a sua volta l’influenza o abbia un qualsiasi impedimento lavorativo per innescare una emergenza.

“Si rischia di dover chiudere i reparti” è la voce che echeggia in ospedale, rilanciata questa mattina nell’aula del consiglio regionale anche dalla consigliera Micaela Fanelli. Al Cardarelli inoltre ci sono parecchi camici bianchi che hanno preso il virus del Sars Cov 2 e sono a casa in malattia, soprattutto in Ortopedia e Nefrologia.

Dal 1° gennaio al 20 gennaio, inoltre, nemmeno gli 85 infermieri precari destinatari della proroga (su un totale di 153) saranno in servizio, perchè tra la scadenza dell’attuale contratto al 31 dicembre e l’inizio della proroga c’è uno stop di 20 giorni senza il quale, a quanto pare, i lavoratori potrebbero rivendicare la stabilizzazione diretta.

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