Un compleanno speciale

Bonefro abbraccia virtualmente Tony Vaccaro nel giorno dei suoi 100 anni

Nella parte più alta del borgo, tra non poche emozioni, in una cornice dal sapere antico, la comunità di Bonefro festeggia i cento anni di Tony Vaccaro.

Maestro della fotografia di fama mondiale. Testimone degli eventi più significativi. Di ieri e di oggi. Con una vita alle spalle intensa. Decisamente fuori dal comune. E con una storia tra l’altro non comune. Figlio illustre di una terra che continua a dare tanto alla cultura molisana.

Nella vecchia navata della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, adiacente all’antico convento francescano, un bel gruppo, nel giorno del compleanno, il 20 dicembre, partecipa alla videochiamata che mette in contatto Tony Vaccaro con la sua terra tanto amata. In questo luogo del cuore ci sono i suoi estimatori. Non mancano le vecchie amicizie, gli amici giunti da Termoli, gli amanti della fotografia, gli studiosi del luogo, diverse presenze straniere provenienti dall’Est che abitano a Bonefro, l’ex sindaco Luigi Pece, il primo cittadino Nicola Montagano e l’assessore alla cultura Carmen Lalli, a cui si deve l’iniziativa.

100 anni tony vaccaro bonefro pizzuto
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Nel silenzio l’attesa è forte. In questo ambiente di antica memoria si avverte un po’ ovunque la presenza di Tony Vaccaro. Anche se non c’è. Tantissime le emozioni. Vibrano tra le ampie arcate ai lati della magnifica navata. La sua figura carismatica riemerge come d’incanto. Aleggia nelle stanze del cuore. Di tutti. Il suo respiro è forte tra le foto più belle esposte. Scattate a Bonefro. Quando rientra nel dopoguerra. Nei vicoli, durante le feste, lungo il muraglione di pietra e nei pressi della Fontana dei Ciechi i suoi scatti colgono, in un istante, l’anima delle cose e della gente.

Qui l’arte del grande fotografo diventa monumentale. Lascia il segno mediante i contenuti più semplici. Che animano i valori del mondo di ieri. La vita va vissuta con gioia tutti i giorni. Alle spalle del pubblico, la foto del “Vecchio bonefrano”, con le sue cento toppe, sembra ricordarci questa filosofìa. La visione è parte di un sentire comune che appartiene al mondo degli umili. Nonostante la tanta povertà, con orgoglio si guarda dall’alto per capire l’uomo dove va. Di colpo i sussulti del cuore salgono in alto. C’è voglia di rivedere questo mondo nella figura di Tony. Di ascoltare la sua voce, i suoi racconti intrisi di storia e di storie.

I cent’anni di Tony Vaccaro, nato il 20 dicembre 1922, sono ancora pieni di vitalità. Sul grande schermo appare tutto solo. La sua figura, piegata dagli anni, s’impone. Ancora una volta è piena di voglia di vivere. Gli applausi scroscianti sono spontanei. Il canto augurale è corale. Sulle note della chitarra di Peppino Primiani l’abbraccio ideale diventa reale. Bonefro è a un passo da New York dove vive Tony Vaccaro. E dove la grande metropoli oggi lo festeggia con una mostra importante “Tony Vaccaro: the Centennial Exhibition”.

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“Con ammirazione, gratitudine, immensa gioia, a nome dell’intera comunità e dell’Amministrazione Comunale che mi onoro di rappresentare, formulo gli auguri più cari di buon compleanno per i tuoi cento anni”. Con questo messaggio augurale il sindaco, Nicola Montagano, si rivolge al maestro della fotografia, ripercorrendo brevemente i suoi momenti di vita più esaltanti.

Dall’altro capo Tony Vaccaro, tra non poca commozione, gentilmente risponde. Ringrazia di cuore. Col suo sguardo abbraccia i luoghi più cari. Fa sentire il suo calore di sempre. A viva voce manifesta la voglia di tornare al più presto. Di rivedere la sua Bonefro. Nonostante la lontananza la sua voce è chiara. Cadenzata. Dal tono autorevole. Tony Vaccaro è una icona che affascina. Che trascina. Da seguire. Perché ama l’umanità. Sullo schermo l’immagine si svela come quella di un grande uomo. Umile, semplice, gentile. Profondamente attaccato alla sua terra di origine.

I suoi genitori, emigrati nell’America ricca, troppo presto salgono in Cielo. Quando rientra dagli Stati Uniti in paese, viene chiamato da tutti “u merecanielle”. Tra tanti stimoli a Bonefro vive da orfano. Qui viene cresciuto dai suoi parenti in via San Nicola, dove lo vediamo in posa sui gradini della casa dei suoi. Da Bonefro raggiunge spesso il Regio Educandato di Colletorto dove all’epoca studiavano le due sorelle. Porta nel cuore questo territorio. Nell’ambiente delle proprie radici manifesta il suo amore per l’arte e per la cultura popolare del Molise. Da questo piccolo mondo trae gli insegnamenti migliori. Dopo, il suo cammino da professionista è a tutti più noto. Soldato e reporter in prima linea durante lo Sbarco in Normandìa. Le sue immagini di guerra sono su tutti i libri di storia. A partire dagli anni Cinquanta lavora con le riviste più importanti: Flair, Look, Quick, Life, Time e Ventura. Punta l’obiettivo sui leader di tutto il mondo. Ritrae artisti, divi cinematografici e protagonisti dell’alta moda. I suoi scatti fanno il giro del mondo.

“Il bacio della Liberazione”, tra una bambina e un soldato al centro di un sorridente girotondo, viene considerata una delle fotografìe più belle. Si tratta di un’immagine simbolo. Epilogo di un incubo drammatico. Senza fine. In questo scatto il bacio cura le ferite della guerra. Ricopre il dolore di una distruzione senza confini. Proietta la gioia che si vive dentro verso un mondo migliore. Dopo lo strazio della guerra senz’altro mette di buon umore. E spinge tutti all’azione nel sentire il sussurro dell’autore: “Quando si vede un girotondo di bambini vuol dire che il Paradiso in Terra è ancora possibile”.

Nelle sue foto si percepisce la voce della memoria, impegnata, dunque, a difendere la vita in ogni dove. Nel 2009 espone alle Scuderìe del Quirinale. Il 24 agosto, il ministro Franceschini inaugura a Bonefro, a Palazzo Miozzi, il museo dove è possibile ammirare i momenti più esaltati di questo lungo percorso. Nell’aprile del 2020, a 98 anni, in piena pandemìa, vince l’ultima battaglia: sconfigge il Coronavis. Si rialza ancora una volta. Supera di recente l’influenza più forte. Ha ancora tanta voglia di comunicare. Quando esce non dimentica mai di portare la sua Leica. Perché se si vuole cogliere l’arte in un istante, come ha ripetuto ancora una volta nel giorno del suo compleanno più importante, bisogna portare la macchinetta fotografica sempre al collo. In questo cammino pieno di luce di nuovo tantissimi auguri Tony.

Il collegamento si deve a Nicola Colombo. Le foto sono di Nicola Ciampanelli e Lucia Bocale.

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