Il vertice a larino

Aumentano richieste di eolico e fotovoltaico: “Ma i territori devono poter decidere”

L’area del Molise frentano No alla proliferazione indiscriminata di impianti eolici e fotovoltaici. Questo quanto emerso dal confronto che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 15 dicembre nella Sala Freda del Palazzo Ducale di Larino.

Incontro nato per discutere dell’impianto fotovoltaico sui terreni dell’ex centrale Turbogas di Larino, in contrada Piane. Per questo il Sindaco Giuseppe Puchetti ha incontrato, in assemblea pubblica, la Soprintendente ai beni archeologici, artistici e paesaggistici Dora Catalano, la Responsabile dell’Arsarp Loredana Pietroniro, il Presidente onorario di BioMolise Distretto Frentano Giovanni Di Stasi, i Sindaci del territorio, i rappresentanti delle Associazioni di categoria e di altre associazioni con finalità di tutela ambientale per discutere insieme dei progetti di impianti eolici e fotovoltaici.

Si tratta, secondo quanto riferisce Puchetti, di impianti che “senza alcuna possibilità giuridico-amministrativa di veto, da parte degli enti locali, rischiano seriamente di invadere una larga parte del nostro territorio. Si parla di decine di pali eolici alti oltre 220 metri e di centinaia di ettari, da impiantare, secondo i progetti arrivati e sui quali i Comuni hanno la possibilità di esprimere solo un parere consultivo, dalle Piane di Larino alle aree collinari interne, da Montorio nei Frentani a Colletorto.
La riunione e il dibattito che ne è scaturito hanno evidenziato – prosegue il primo cittadino di Larino – le criticità legislative e dunque l’esigenza non solo di fare fronte comune per fronteggiare insieme, Regione, Comuni, Associazioni, il rischio di vedersi sottratti terreni agricoli e paesaggi naturali, ma anche quella di spingere sul piano normativo affinché l’opinione degli Enti locali possa avere un peso maggiore sull’approvazione o meno di questi progetti. Non si è messo in discussione, infatti, la necessità di investire in fonti energetiche rinnovabili ma solo l’opportunità di insistere su una terra, quella molisana, che ha già dato molto, e molto più di altre, da questo punto di vista”.

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