Tregua nel servizio di emergenza

Ambulanze 118 non si fermano: blocco scongiurato (per ora). Toma: “Bando entro 2 giorni”

Le associazioni annunciano una tregua fino al 31 dicembre, come scritto in una pec inviata questo pomeriggio a Regione, Asrem e Prefettura. "Faremo un ulteriore sforzo ma solo per i cittadini", dicono. Prevale lo scetticismo e non sono escluse manifestazioni di protesta. Intanto il commissario Toma ha incaricato Asrem di ultimare la gara per l'affidamento del servizio: "Capiremo quali organizzazioni di volontariato daranno la loro adesione, altrimenti dovremo procedere con un nuovo avviso".

Le ambulanze del 118 saranno regolarmente garantite da domani (14 dicembre): il blocco del servizio di emergenza minacciato dalle undici organizzazioni di volontariato è stato scongiurato alla vigilia della scadenza dell‘ultimatum annunciato nella lettera inviata in Prefettura. Lo stop sarà però a tempo determinato, ossia fino al 31 dicembre, come scritto in una pec inviata questo pomeriggio a Regione, Asrem e Prefettura.

“Siamo disposti ad affrontare un ulteriore sforzo, lo facciamo solo per non mettere in difficoltà i cittadini, per garantire loro un servizio fondamentale”, commentano dalle associazioni che stanno aspettando la pubblicazione del nuovo bando di gara per l’affidamento del trasporto 118 e che dovrà avere determinati requisiti, consentire le assunzioni del personale (la cui carenza costituisce un ostacolo importante per le organizzazioni) e risolvere il problema delle sanzioni dell’Ispettorato del lavoro. “Dopo 22 anni al loro servizio, non potevamo abbandonare i molisani da domani fermando le ambulanze. Cosa avrebbero fatto in caso di un malore se non ci fosse stata l’ambulanza? La nostra coscienza ci ha impedito di fermare il servizio”, osserva Romeo Faletra, numero uno della Misericordia di Termoli.

Per evitare la paralisi, ossia l’assenza di un trasporto essenziale per i cittadini che devono essere trasportati in ospedale per un malore o perchè vittime di incidenti, sono stati promessi tempi rapidi dopo il confronto in Regione con il commissario alla sanità Donato Toma e i vertici Asrem, quest’ultima incaricata dallo stesso governatore di ultimare il bando per capire chi darà la propria adesione tra le associazioni che già operano nel settore. Ne sono undici attualmente, e operano nelle sedici postazioni sparse sul territorio regionale.

Il bando è già pronto, sarà pubblicato entro un paio di giorni e capiremo quali organizzazioni di volontariato daranno la propria disponibilità”, spiega a Primonumero il governatore-commissario Toma che nelle scorse ore ha firmato le autorizzazioni necessarie. Toma chiarisce anche perchè si sono accumulati i ritardi sul nuovo avviso: “C’era un problema sull’interpretazione del regolamento e di due decreti commissariali sui quali avevamo chiesto un parere ai Ministeri affiancanti (Salute ed Economia, ndr). Pareri che non sono arrivati e quindi abbiamo deciso di andare avanti comunque autorizzando il nuovo bando. Ora capiremo chi risponde, altrimenti dovremmo farne un altro”.

I requisiti inseriti potrebbero essere un ostacolo per qualche organizzazione di volontariato che potrebbe rinunciare. Altro nodo irrisolto: le sanzioni elevate dall’Ispettorato del lavoro. “Non possiamo intervenire se non per fare una moral suasion“, aggiunge Toma. “Purtroppo non sappiamo ancora quali fondi ci assegnerà il Governo per la sanità, da Roma sono in ritardo: dopo due anni di pandemia sanitaria, ora siamo alle prese con una pandemia finanziaria alla quale stiamo cercando di rispondere nel migliore dei modi. Per questo, ho deciso di convocare un tavolo permanente con le associazioni del 118, potremmo capire entro sei mesi se sarà possibile migliorare le condizioni economiche”. Un aspetto quest’ultimo fondamentale per consentire alle organizzazioni di volontariato di contrattualizzare il personale necessario a coprire i turni.

La carenza di volontari resta un tallone d’Achille, un problema gravissimo anche se il blocco del trasporto 118 è stato sospeso. Ecco perchè prevale lo scetticismo: alcune associazioni vorrebbero tenere il fiato sul collo della Regione, mantenere alta l’attenzione sul problema organizzando durante le festività natalizie un presidio davanti a Palazzo Vitale o davanti al Consiglio regionale.

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