Incertezze sul trasporto di emergenza

118, ‘tregua’ fino al 31 gennaio. Associazioni avvertono: “Ulteriori ritardi non possono ricadere su di noi”

L'inizio del nuovo anno sarà decisivo per risolvere il problema del trasporto di emergenza: le associazioni di volontariato hanno inviato un nuovo documento al governatore-commissario Toma, al direttore generale dell'Asrem e alle Prefetture per annunciare le ultime determinazioni. "Abbiamo già affrontato troppi sacrifici prima e dopo la pandemia. Tiriamo avanti un altro mese, poi ci fermiamo"

Ulteriori ritardi nell’assegnazione della procedura non potranno ricadere sulle organizzazioni di volontariato che, per carenza di risorse umane e per l’insostenibilità economica e gestionale, potrebbero non essere più nelle condizioni di svolgere i servizi richiesti al 31 gennaio 2023″. È uno dei passaggi chiave del documento inviato ieri, 29 dicembre, al presidente della Regione Molise nonché commissario ad acta Donato Toma, al direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano e alle prefetture di Campobasso e Isernia. In calce le firme dei rappresentanti di nove associazioni (su undici) che ieri si sono riunite dopo il vertice in Prefettura e la manifestazione di protesta di due giorni fa. Mancano le sottoscrizioni dei rappresentanti della Croce Rossa (ente nazionale non coinvolto nella ‘vertenza’) e della Misericordia che, stando a quanto si apprende, non sarebbe riuscita a prendere parte al confronto di ieri (29 dicembre).

Nel documento le organizzazioni di volontariato chiedono di accelerare le procedure per l’assegnazione del servizio che non può continuare a ricadere sulle loro spalle alle condizioni economiche previste attualmente: circa 12mila euro al mese per ognuna delle sedici postazioni nonostante i rincari. “Abbiamo affrontato troppi sacrifici, prima e dopo la pandemia: abbiamo dormito da soli per evitare di infettare i nostri familiari, abbiamo trasportato in braccio i malati covid nonostante la convenzione per il trasporto 118  fosse scaduta (nel 2019, ndr)”. Quindi “con il senso di responsabilità e di abnegazione da sempre dimostrato” non solo ora “ma per tutti gli ultimi 22 anni continueremo a garantire le prestazioni richieste, con enormi sacrifici e costi ormai insostenibili”, hanno scritto nella missiva. Ma questa disponibilità non può essere considerata una sorta di paravento per allungare i tempi di assegnazione del servizio 118.

Lo stop annunciato alla mezzanotte dell’ultima notte dell’anno (domani, 31 dicembre), quando non ci sarebbero state ambulanze per il trasporto dei malati, è stato sventato di fronte alla possibile denuncia per interruzione di pubblico servizio. Eventualità delineata in Prefettura. Tuttavia, insistono le organizzazioni, “la disponibilità da noi manifestata non può rappresentare il rimedio per supplire ritardi accumulati nella finalizzazione delle procedure di gara”.

Attualmente ci sono due bandi per l’assegnazione del servizio. Il primo, che scadrà il prossimo 16 gennaio, è stato respinto dalle associazioni: è considerato troppo penalizzante dal punto di vista economico. Una seconda manifestazione di interesse è stata pubblicata dall’Asrem il giorno stesso in cui in Prefettura si è riunito il tavolo e le organizzazioni hanno protestato con un corteo lungo il centro di Campobasso. Quest’ultimo avviso, pur non essendo vincolante per l’Azienda sanitaria, consentirà l’affidamento del trasporto in emergenza prevedendo 30mila euro mensili a postazione, ossia il doppio dei soldi attualmente erogati. C’è un mese di tempo per evitare la paralisi del servizio: Regione e Asrem dovranno concludere le procedure di assegnazione del servizio. Dal prossimo 31 gennaio le organizzazioni getteranno la spugna e questa volta potrebbe essere realmente l’ultimatum definitivo. Uomo avvisato…

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