I tempi cambiano

Trivellazioni per il gas e parchi eolici in mare, la corsa all’energia accelera ma il Molise sta a guardare

Mentre sulla terraferma proliferano gli interventi di energie rinnovabili, in area marina non ci sono progetti mentre in Abruzzo è stato presentato un parco da 54 turbine eoliche che ricorda tanto quello bocciato in Molise 15 anni fa

Da una parte le trivellazioni alla ricerca di gas, dall’altra turbine eoliche per produrre energia dal vento. Due possibilità molto differenti ma con uno scopo comune, quello di rendere l’Italia più autonoma dal punto di vista energetico. Al momento non ci sono progetti che riguardano il Molise ma non è da escludere che nei prossimi mesi questo possa cambiare. Anche perché le regioni vicine cominciano a muoversi.

È notizia di pochi giorni fa che il Consiglio dei Ministri con un emendamento al Decreto Legge Aiuti Ter ha autorizzato l’estrazione da giacimenti nazionali con capacità sopra i 500 milioni di metri cubi di gas metano che riguardano chiaramente sia giacimenti sulla terraferma che in mare.

Finora la maggior parte dei giacimenti in Adriatico di cui si ha contezza si trovano sul versante Nord, proprio di fronte alle coste croate e più a Sud dove l’Adriatico si congiunge con lo Ionio, di fronte al territorio albanese.

Nulla che riguardi il Molise al momento nemmeno sulla terraferma, ma è chiaro che la corsa alle estrazioni secondo quanto indicato dal Governo potrebbe riguardare in futuro anche la nostra regione. Ci sono tuttavia molte opposizioni all’idea di riprendere a trivellare l’Adriatico, sia dalle opposizioni politiche che delle associazioni ambientaliste, prima fra tutte Legambiente.

Invece che estrarre gas dovremmo puntare sugli impianti eolici offshore: questa la posizione dell’associazione ambientalista che nel 2007 era stata fra le poche a favore del parco eolico in mare che sarebbe dovuto sorgere al largo della costa molisana. Un progetto fortemente osteggiato che prevedeva la realizzazione di 54 aerogeneratori a circa 7 miglia dalla Costa del Molise. Tramontato quel progetto bocciato definitivamente nel 2013 dal Consiglio di Stato, non se ne è più parlato fino a pochi mesi fa, quando la crisi energetica combinata con la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha reso evidente il grado di dipendenza dell’Italia dagli altri Paesi dal punto di vista energetico.

Così l’eolico in mare è tornato d’attualità: pochi mesi fa se n’è parlato in un convegno che si è tenuto al Cosib riguardo alla prossima Gigafactory di Stellantis e anche durante il Festival del Sarà della scorsa estate in Piazza Duomo a Termoli. Purtroppo però non c’è ancora nulla di concreto mentre è stato messo nero su bianco un progetto molto simile che riguarda la vicina a Regione Abruzzo.

Si tratta di 54 torri eoliche realizzate su piattaforme galleggianti che dovrebbero arrivare a una potenza complessiva di 800 Megawatt. Le turbine del progetto presentato dalla società NP Francavilla Wind dovrebbero sorgere a 25 km dal porto di Vasto. Il parco eolico offshore Medio Adriatico, così è stato chiamato, è stato presentato nelle scorse settimane alla Capitaneria di porto di Ortona per la concessione demaniale di 40 anni per un’area di oltre 121 milioni di metri quadri, secondo quanto scrive il sito di informazione online vastese chiaroquotidiano.it.

Gli aerogeneratori non saranno tutti uguali ma dovrebbero essere 44 da 15 Megawatt e 10 da 14 Megawatt e andrebbero a raggiungere la terraferma grazie a tre stazioni elettriche sottomarine posizionate a una profondità fra 100 e 130 metri e da lì i cavidotti dovrebbero arrivare fino alla spiaggia di Ortona per poi prolungarsi fino alla stazione elettrica Terna di Cepagatti.

Attualmente in Adriatico non esistono parchi eolici offshore e quello presentato al largo di Vasto potrebbe essere il primo, a meno che il Molise non decida di fare sul serio e, come auspicato da molti, sposi l’idea di un parco eolico in mare da collegare con la Gigafactory di Stellantis di prossima realizzazione a Termoli.

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