Lo stop alla cessione dei crediti rischia di far fallire le imprese impegnate nei lavori del Superbonus: l’Acem-Ance, l’associazione che rappresenta i costruttori edili, lancia un nuovo grido d’allarme. I recenti vincoli posti dal Governo Meloni, che ha deciso di modificare la misura, hanno spinto le Poste e diverse banche (Intesa e Bnl ad esempio) a bloccare le nuove pratiche.
“Le imprese oggi sono strette in una morsa micidiale”, la reazione dell’Acem- Ance. “Il Governo cambia le regole da un momento all’altro e gli intermediari finanziari hanno bloccato le monetizzazioni e chiedono anch’essi da un momento all’altro percentuali sui crediti sempre più ingenti che vanno quasi ad azzerare l’utile delle imprese su lavori eseguiti”.
Durissima la presa di posizione del presidente Corrado Di Niro, che fra l’altro poco tempo fa aveva lanciato un’iniziativa accolta dagli imprenditori e volta ad accelerare il recupero dei crediti: in Molise sono bloccate oltre mille pratiche per circa 200 milioni. “Non si può andare avanti così e non possiamo sottostare a questa morsa. Occorrono provvedimenti straordinari volti a dare liquidità alle imprese senza perdere altro tempo”.
Il Superbonus, il grande piano per il rilancio dell’edilizia tramite le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico degli immobili introdotta dal Decreto Rilancio nel 2020, si sta rivelando un nodo difficile da affrontare per il Governo. Difficoltà sono ammesse anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha definito “un grandissimo problema” quello dei crediti d’imposta. “Non nascondiamo la difficoltà di soluzione”, ha ammesso l’esponente dell’esecutivo Meloni che ha confermato che il meccanismo del Superbonus “sarà rivisto in modo selettivo perché non riteniamo equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa, risorse che potevano essere destinate in altro modo”.
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