Il caso

Sanità, “illegittimo” il Servizio di supporto al commissario Toma: denuncia e diffida della Uil

Il sindacato chiede l'intervento dei Ministeri perchè "è stata vìolata la legge" e annuncia che senza la revoca degli atti si rivolgerà all'autorità giudiziaria. Il caso scoppia alla vigilia del Consiglio regionale monotematico sulla sanità nel quale saranno discusse le mozione del Movimento 5 Stelle e dei quattro esponenti del centrodestra sul Piano operativo 2022-2024

“Abbiamo denunciato e diffidato presso i Ministeri competenti per far cessare un servizio illegittimamente istituito, con deliberazione della Giunta regionale, che chiediamo di revocare a annullare”. Nel mirino del sindacato Uil finisce la delibera (la numero 235) con cui la Giunta Toma lo scorso luglio ha deciso di assegnare tre funzionari regionali al servizio di supporto alla struttura commissariale guidata sempre dal governatore Donato Toma. I tre funzionari in questione sono Francesco Colavita, Stefania Pizzi e Giuseppina Trofa individuati dal commissario ad acta, assieme alla dirigente Marina Prezioso. Le misure organizzative per la funzionalità della struttura di supporto alla gestione commissariale sono state stabilite in una determinata del direttore del Terzo Dipartimento.

Per il segretario regionale della Uil Tecla Boccardo e il segretario generale della Uil Fpl Molise Emilio Corbo “la Giunta regionale è riuscita in un unico colpo a violare tutte le disposizioni di legge dal momento che l’istituzione del servizio di supporto alla struttura commissariale è stata disposta senza alcuna preventiva informazione o confronto con le organizzazioni sindacali e le relative strutture previste nel contratto nazionale di lavoro” e “senza motivazione specifica idonea a far comprendere le ragioni di individuazione della specifica risorsa in violazione del contratto collettivo nazionale di lavoro”. Inoltre, spiegano, “l’individuazione del dirigente di funzionale assegnati al servizio non è avvenuta da parte della Regione Molise, ma del commissario ad acta che -come è noto – è organo governativo che senza alcun titolo ha individuato i funzionari dirigenti regionali a cui conferire i rispettivi incarichi adottando così un atto palesemente esorbitante dalle proprie competenze previste dalla legge”. 

Per il sindacato questi atti sono illegittimi. Per questo, ha diffidato la Regione Molise e ha invitato il commissario e il suo vice ad annullare o a revocare le misure adottate “con il supporto del servizio illegittimamente costituito”.

Al tempo stesso la Uil ha chiesto l’intervento dei Ministeri per “ripristinare la legalità”. Se ciò non dovesse avvenire il sindacato si rivolgerà le competenze autorità giudiziarie civili, penali e contabili. 

Il caso è scoppiato alla vigilia del Consiglio regionale monotematico sulla sanità in programma domani – 7 novembre – a Palazzo D’Aimmo dove saranno discusse le mozioni del Movimento 5 Stelle e dei quattro esponenti del centrodestra (Michele Iorio, Gianluca Cefaratti, Aida Romagnuolo e Salvatore Micone, quest’ultimo presidente dell’assemblea regionale) sul Piano operativo 2022-2024. I quattro rappresentanti della maggioranza hanno lanciato un ultimatum al governatore chiedendo di modificare il Pos e minacciando di portare in Aula una mozione di sfiducia.

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