Campobasso

San Giuliano, il docufilm della Rai e Veronica: “Altri 15 minuti e sarei morta”

Il filmato della sede Rai per il Molise ha ripercorso la tragedia del 31 ottobre 2002 in cui persero la vita 27 alunni e una maestra a San Giuliano di Puglia. Il video è stato trasmesso alla Gil davanti ad una platea numerosa

“San Giuliano di Puglia 2002-2022. Visioni, memoria, identità di ieri e di oggi” è il docufilm della sede Rai per il Molise trasmesso alla Gil di Campobasso davanti ad una platea numerosa. In sala presenti tutte le autorità e Veronica D’Ascenzo, sopravvissuta al crollo della scuola Jovine, oggi insegnante che con la sua attività continua a testimoniare l’importanza della prevenzione in materia di sicurezza degli edifici scolastici. Con loro il prof. Carlo Callari, Docente di Scienze delle costruzioni presso l’Università del Molise ed esperto in materia di sicurezza per l’edilizia scolastica e il sindaco di San Giuliano di Puglia, Giuseppe Ferrante.

San Giuliano RAI

 

Le immagini trasmesse hanno riportato cuore e mente a quel dannato 31 ottobre di venti anni fa. Così quelle sensazioni di prostrazione e paura che sembravano essere state placate dal trascorrere del tempo, si sono risvegliate come se non fossero mai guarite.

Le urla, la disperazione, le lacrime, le mani dei soccorritori sulle macerie, la corsa contro il tempo. Tutto è sembrato terribilmente attuale. Ancora di più lo è stato quando Veronica D’Ascenzo, bambina sopravvissuta al terremoto che all’epoca aveva soltanto 7 anni, è salita sul palco per un dialogo con il caporedattore Antonio Lupo.

Un racconto, il suo, che ha fatto accapponare la pelle. “Sono salva per quindici minuti, sì è vero – ha risposto al collega della Rai – perché ho riportato ferite gravissime e quando arrivai in ospedale i medici dissero ai miei genitori che altri 15 minuti sotto quelle macerie e il mio cuore si sarebbe fermato”.

San Giuliano RAI
San Giuliano RAI

 

Veronica, dopo aver attraversato un lunghissimo percorso di cure per ristabilirsi fisicamente, ha dovuto lavorare ancora più duramente per risanare le ferite dell’anima. Oggi insegna e incontra gli studenti delle scuole italiane per parlare di prevenzione.

“Ho studiato Scienze della Formazione primaria a Roma dove mi sono poi trasferita e vivo tuttora. Mi sono laureata con una tesi che parla dei bambini e del danno post traumatico da stress. Un elaborato che è nato proprio dal caso di San Giuliano e dalle mie paure. Quella tesi ha rappresentato un modo per fare pace con il mio passato”.

San Giuliano RAI

 

Ha poi ringraziato tutti i soccorritori: “senza di loro, oggi non sarei qui, quando ho visto la luce delle torce nel buio delle macerie, lì ho capito che per me stava iniziando una seconda vita. Non smetterò mai di ringraziare ognuno di loro”. Anche lei, come i suoi compagni sopravvissuti alla tragedia e tantissimi cittadini di San Giuliano di Puglia, hanno incontrato e coltivato l’amicizia con Guido Bertolaso che all’epoca era il capo della protezione civile e che Antonio Lupo manda in onda con una intervista realizzata il 30 ottobre scorso, quando Bertolaso, come fa ogni anno lontano dai riflettori, è stato sulla tomba di quelli che dice “sono anche i miei figli, i miei nipoti. E quei genitori sono genitori come me”.

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