Campobasso

Racket, in Molise un sommerso spaventoso ma solo 3 denunce in un anno

SoS Impresa ha riunito alla Gil rappresentanti istituzionali e del mondo dell'imprenditoria per affrontare il problema del 'pizzo' e delle estorsioni, fenomeni che purtroppo - soprattutto in Basso Molise - hanno assunto contorni preoccupanti

Un convegno per sensibilizzare. Per parlarne (perché se ne parla poco, soprattutto nelle scuole). E per trovare – insieme – soluzioni, per il silenzio che regna sull’argomento e per quel coraggio che deve emergere nel denunciare. L’argomento è di quelli ostici: racket ed usura. E quindi le imprese, vittime privilegiate di chi adotta questi metodi tipici delle organizzazioni criminali.

Il presidente di SoS Impresa rete per la legalità Campobasso ed Isernia, Mariassunta Palazzo, ha organizzato il dibattito “Racket, usura e procedure di accesso ai benefici di legge per le vittime” presso la Gil di Campobasso e lo ha fatto in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Campobasso, la Scuola Forense del Molise e Asec Confesercenti.

I primi ad intervenire per salutare la platea sono stati l’avvocato Giuseppe De Rubertis (presidente dell’Ordine degli avvocati di Campobasso) che ha proprio sottolineato la mancanza di sensibilizzazione sulle tematiche in questione. Se ne parla troppo poco – ha detto – soprattutto con i giovani che invece rappresentano l futuro che può cambiare”. Presenti anche Vittorino Facciolla che in quanto avvocato ha ricordato “la preoccupazione per il fenomeno soprattutto in Basso Molise dove le forze dell’ordine svolgono un lavoro fondamentale” e il presidente della commissione regionale antimafia Vittorio Nola che pure ha acceso i riflettori sulla necessità di intervenire per agevolare lo strumento della denuncia e quello del sostegno alle vittime.

L’avvocato Vincenzo Boncristiano ha invece illustrato, al riguardo, cosa prevede la normativa per le vittime di racket ed estorsioni. E’ intervenuta fra gli altri anche Anna Rita Carollo, Procuratore del Tribunale di Campobasso. Le conclusioni sono state affidate a Luigi Cuomo, presidente nazionale di SoS Impresa che ha suggellato gli aspetti più volte rimarcati dal Capo della Procura di Campobasso e finanche nelle recenti relazioni dell’anno giudiziario: il Molise non è fuori dal girone infernale che riguarda questo genere di reati.

Ma allo sportello di SoS Impresa in un anno sono arrivate soltanto tre segnalazioni, fatto che denota di quanto silenzio e di quanta paura si nutra il fenomeno. “Silenzio e paura favoriscono queste tecniche da parte della criminalità organizzata – ha detto Cuomo – per questo prima di tutto bisogna garantire sicurezza al cittadino. E questo devono farlo tutte le istituzioni proposte e la politica, che deve aiutare i cittadini ad avere fiducia. Poi certamente sensibilizzare al problema e formare soprattutto le nuove generazioni al concetto di denuncia e collaborazione con le istituzioni non può far altro che contribuire a costruire una società migliore”.

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