Scontro giudiziario

Parco fotovoltaico a Larino, ricorso di Slow Food al Presidente Mattarella: “Assurdo farlo su terreni fertili”

Slow Food Regionale Abruzzo-Molise e AIAB Molise si rivolgono al Capo dello Stato per fermare la realizzazione di un impianto fotovoltaico. "Meglio usare 36.000 ettari di terreni classificati come non agricoli"

Ricorso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro un parco fotovoltaico che dovrebbe sorgere a Larino, in contrada Piane.

Lo hanno sottoscritto Slow Food Regionale Abruzzo-Molise e AIAB Molise (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica Molise A.P.S.), con il sostegno di Italia Nostra Molise, della Fondazione “Lorenzo Milani” e de “la Fonte” e con l’assistenza dell’avvocato Riccardo Vaccaro.

Al Presidente della Repubblica Italiana è stato inoltrato un Ricorso Straordinario (contro la Regione Molise e Enel Produzione S.p.A., per chiedere “l’annullamento della Determinazione Dirigenziale della Regione Molise n. 4198 del 20 luglio 2022, con la quale è stata autorizzata la realizzazione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico della potenza nominale pari a 2142 kWp e potenza massima di immissione alla rete elettrica pari a 1800 kWp e relative opere di connessione da ubicarsi nel Comune di Larino in Contrada Piane”.

I ricorrenti contestano infatti l’installazione di impianti energetici rinnovabili su aree fertili. “In Molise sono state avanzate richieste per istallare pannelli fotovoltaici su circa 2000 ettari di terreni agricoli feritili, collocati nel Basso Molise. Si tratta di richieste assurde e inaccettabili – affermano gli autori del ricorso – se si tiene conto che in Molise ci sono circa 36.000 ettari di terreni classificati come non agricoli, dove l’istallazione di pannelli fotovoltaici potrebbe avvenire senza danno per la collettività. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rappresenta un passaggio necessario per contrastare i cambiamenti climatici e per garantire autonomia energetica al nostro Paese sottraendolo alla dipendenza e al ricatto delle nazioni che detengono il possesso delle fonti fossili. La guerra contro l’Ucraina, scatenata dalla Russia, ha messo drammaticamente in evidenza quanto sia rischiosa e economicamente insostenibile la dipendenza energetica. Ma, proprio per questo, è necessario che lo sviluppo e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non avvenga sottraendo terreni fertili destinati all’agricoltura e all’allevamento. La dipendenza dall’estero per soddisfare la necessità di cibo non è certamente meno grave e pericolosa della dipendenza energetica, come la vicenda dell’esportazione di grano dall’Ucraina sta evidenziando”.

Le associazioni che hanno promosso il ricorso, rivolgendosi alla massima carica dello Stato, hanno voluto “denunciare e fare luce sull’inquietante scelta fatta dalla Regione Molise che, contravvenendo alla legislazione europea, nazionale e regionale, sta concedendo senza nessuna remora autorizzazioni per la realizzazione di parchi fotovoltaici e eolici su terreni agricoli fertili, sottraendoli all’agricoltura che, con le sue produzioni enogastronomiche, rappresenta una delle voci economiche più significative e caratteristiche del Molise. Il Molise è l’unica regione ad aver perso popolazione dall’unità d’Italia. Ogni anno diverse migliaia di molisani lasciano la propria regione. Distruggere l’agricoltura significa favorire l’abbandono delle campagne e lo spopolamento dei comuni molisani, per questo la tutela dei terreni fertili è una condizione irrinunciabile per salvare il futuro del Molise”.

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