Iniziativa coldiretti

Non solo cibo spazzatura, i bambini imparano a mangiare sano nelle imprese agricole molisane

L'iniziativa della Coldiretti Donne Impresa per una sana alimentazione approda in diciassette scuole. Presto il progetto in cinque circoli anziani per "la valorizzazione delle antiche ricette e delle lavorazioni tradizionali",

Ci si può nutrire in maniera sana con i prodotti del nostro territorio: approda negli istituti scolastici il progetto di educazione alimentare portato avanti da Coldiretti Donne Impresa Molise e finanziato dal Gal Molise Verso il 2000. L’iniziativa – denominata “La buona e sana alimentazione non ha età” – ha interessato gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, una fascia di popolazione che rischia di alimentarsi con il cosiddetto ‘cibo spazzatura’.

Il progetto non si rivolge non solo alle giovani generazioni, ma anche ai più anziani. Complessivamente cinque circoli per anziani e diciassette plessi scolastici sono stati protagonisti dell’iniziativa avviata a maggio dello scorso anno, quando i rappresentanti di Coldiretti Donne Impresa Molise hanno incontrato i bambini delle scuole primarie della provincia di Isernia e Campobasso.

Nelle aziende agricole, agrituristiche ed extragricole che aderiscono a Coldiretti si sono dunque svolte lezioni e dimostrazioni pratiche. 

Coldiretti

“Un progetto, questo che stiamo portando avanti – spiega Manuela Virtuoso, Responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa – che ci sta regalando grandi soddisfazioni nella consapevolezza di promuovere non solo la buona e sana alimentazione ma anche il nostro territorio ed il tessuto socio-economico della nostra regione che, come ben sappiamo, gravita per gran parte attorno all’agroalimentare. Il lavoro di coprogettazione tra aziende ed esperti nell’ambito della nutrizione e della comunicazione – aggiunge la Virtuoso – ha permesso di individuare e articolare obiettivi che impattino sul territorio attraverso logiche di cooperazione, interdisciplinarietà e accrescimento del potenziale di welfare delle aziende agricole”.

Un progetto che non sarebbe stato possibile realizzare senza la collaborazione delle imprese molisane che aderiscono a Coldiretti. All’iniziativa hanno risposto 25 imprese, si cui sedici guidate da donne. Un altro obiettivo è infatti quello di promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti locali.

In dettaglio hanno partecipato al progetto le aziende agricole “Apinfiore” di Giovanna Cuomo e l’azienda agricola di Pina Santone che hanno tenuto incontri nei plessi scolastici di Vinchiaturo, Mirabello, Baranello, Busso, Torella del Sannio e Fossalto dal tema “Il meraviglioso mondo delle api”, l’organizzazione dell’alveare, la storia del miele e le fioriture territoriali mediante laboratori del gusto con i mieli territoriali.

E ancora: l’aienda agrituristica “Horses Ranch” di Bonifacio Di Iusto a Macchia Val Fortore, le aziende Agricole “Costantini” di Gioia Neri, “Paladino” di Maria Antonietta Paladino, “Guado Cannavina” di Felice Amicone che hanno tenuto incontri dal tema “I Tratturi e l’arte della caseificazione”. Il tutto si è concretizzato con una visita aziendale ed il racconto dei tratturi molisani, con laboratorio di caseificazione e degustazione delle diverse tipologie di formaggi tipici a partire dalle varie fasi di lavorazione.

Frutta, verdure e ortaggi e il processo di trasformazione degli stessi in confetture e sottoli al centro degli incontri nell’azienda agricola “L’essenza della natura” di Rosanna De Paola, a Trivento, con Sabrina Di Pietro, titolare dell’azienda agricola “Mastragostino” di Mafalda e Rosanna De Paola. Gli alunni hanno imparato le sette fasi della produzione dell’olio e dopo una visita nell’orto, i bambini hanno fatto merenda con pane e confettura e pane olio e zucchero.

Nell’azienda agricola e agrituristica “Artemide” di Anna Montuori, a Riccia, l’azienda agricola di Maria Valentino e quella di Floriana Di Vito si è tenuta una lezione dal tema “Dal grano, alle farine”, spiegando le caratteristiche e le peculiarità dei legumi e delle farine alternative (ceci, fagioli, cicerchia, lenticchie). A seguito della lezione teorica i bambini hanno fatto una passeggiata naturalistico-panoramica visitando i campi e con l’aiuto della cuoca contadina Anna Montuori, hanno appreso come si realizzano la pasta fresca.

La formazione dei bambini ha riguardato anche il mondo delle api. Così, grazie alle aziende agricole “Apinfiore” di Giovanna Cuomo e l’azienda agricola di Felice Raffaele D’Addario a Sant’Elia a Pianisi, i bambini si sono addentrati nella storia e tradizione dell’apicoltura molisana, imparando il processo produttivo del miele, la flora apistica e le tipicità di miele, propoli e pappa reale. A seguire c’è stato un laboratorio sensoriale del miele.

Infine, l’azienda agricola “Cantina Giagnacovo” di Tommaso Giagnacovo di San Biase e la società agricola “Tenuta Don Carlino” hanno parlato ai bambini di ambiente pedoclimatico e vino, spiegando ai piccoli le peculiarità territoriali e le caratteristiche organolettiche del vino. Il tutto abbinato alla visita tra i filari e nel laboratorio di trasformazione con degustazione di prodotti locali a base di uva.

“Per i bambini delle scuole primarie – spiega Manuela Virtuoso – abbiamo ritenuto importante la conoscenza dei prodotti alimentari, dei luoghi di produzione, dei loro valori nutrizionali e di come consumarli durante la giornata, attraverso la metodologia dell’imparare facendo; per i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, invece, abbiamo puntato sulla consapevolizzazione delle peculiarità e della qualità dei prodotti alimentari tipici del territorio, attraverso collegamenti tra le argomenti curriculari e attività esperienziali/laboratori di economia circolare; per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, ci siamo orientati sull’importanza della preparazione di piatti tipici e salutari, differenziati in base alle esigenze e sull’importanza del racconto del cibo e del loro ruolo nell’essere ambasciatori della cultura del cibo locale e sano”.

A breve saranno coinvolti anche i circoli anziani. L’obiettivo, conclude Virtuoso, sarà “la valorizzazione delle antiche ricette e delle lavorazioni tradizionali, attraverso racconti autobiografici e ricerca di immagini e testi che traccino le abitudini alimentari del passato, ricostruiscano il cibo dei ricordi e contribuiscano alla realizzazione dei piatti della memoria”.

Tutte le attività messe in campo sono state pubblicate anche sulla pagina Facebook “La buona e sana alimentazione non ha età”.

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