La novità

Larino vuole costruire il primo forno crematorio del Molise, progetto da 3,3 milioni

Avviato l'iter per l'ampliamento del cimitero con costruzione di 744 loculi e un forno crematorio. La proposta è della società Di Lorenzo srl che in provincia di Salerno già gestisce una struttura simile e che otterrebbe la gestione trentennale

Il Comune di Larino costruirà un forno crematorio all’interno del cimitero del paese. La proposta giunta da un imprenditore della provincia di Salerno ha trovato il primo sì in Giunta comunale, anche se prima dell’approvazione definitiva mancano diversi decisivi passaggi.

La proposta si fonda su un project financing (accordo Comune-privato) sulla base di poco più di 3 milioni e 360mila euro a carico dell’impresa privata che poi otterrebbe per 30 anni la gestione del cimitero (da ampliare con 744 nuovi loculi) e del forno crematorio da realizzare all’interno del perimetro cimiteriale. A proporre il progetto è stata la ditta Di Lorenzo srl di Montecorvino Pugliano, provincia di Salerno, dove la stessa azienda ha già in gestione un forno crematorio.

Per il Molise invece sarebbe la prima struttura di questo genere e il project financing va incontro alle richieste crescenti di cremazione, invece che di sepolture, da parte della popolazione. D’altro canto, anche i comuni hanno sempre più difficoltà a trovare spazi per nuovi loculi. L’Amministrazione di Larino ha infatti calcolato che i 744 nuovi loculi da costruire tramite la finanza di progetto risponderanno alla domanda di sepolture della cittadina frentana per i prossimi dieci anni.

rendering forno crematorio larino

Dopo la delibera di giunta del 26 ottobre scorso che dà il via all’iter autorizzativo, il sindaco Pino Puchetti ha sentito il dovere di precisare alcuni aspetti, anche per venire incontro ai timori della popolazione per una novità che se da un lato può essere vista positivamente, dall’altra può anche spaventare.

“Innanzitutto, prima di approvare la proposta con delibera di giunta, l’amministrazione ha ponderato sotto ogni aspetto la decisione, con la previsione di un iter di approvazione futura a garanzia di tutti.

Primo tema valutato, quello ambientale e della salute pubblica. L’amministrazione ha fatto riferimento a diversi studi scientifici e alle valutazioni ambientali di altre strutture simili”.

L’impianto di Montecorvino Pugliano, gestito dalla ditta che ha proposto il project financing a Larino, è uno degli 88 forni crematori italiani dove una delegazione di Larino guidata dal sindaco Puchetti e composta da tre consiglieri di maggioranza e uno di minoranza ha fatto visita lo scorso 29 agosto, due settimane dopo la presentazione del progetto.

“Siamo rimasti colpiti dalla pulizia e soprattutto dal sistema di filtraggio avanzato dal punto di vista tecnologico” ha spiegato il primo cittadino. In una nota Puchetti aggiunge che “dalla documentazione tecnico-scientifica e dalla visita effettuata si è constatato che la tecnologia scelta e proposta è molto avanzata e abbatte gli inquinanti con calore, processi chimici e filtrazione. Nel progetto presentato, inoltre, le emissioni potenzialmente inquinanti sono considerevolmente al di sotto dei limiti, già molto restrittivi, imposti alle emissioni dalla normativa vigente.

L’aspetto che più ha pesato è stato l’analisi delle emissioni reali e delle emissioni misurate su impianti simili a quello proposto, da cui risulta che per gli inquinanti (in particolare diossine e mercurio) le concentrazioni reali sono dalle 10 alle 100 volte inferiori ai limiti e in molti casi addirittura assenti. Di conseguenza l’impatto ambientale risulta molto basso, soprattutto se si considera che è prevista una sola linea e che di fatti dal piano economico finanziario si evince chiaramente che sono previste al massimo due/tre cremazioni al giorno”.

“A Larino – ha aggiunto il sindaco a Primonumero – diverse persone hanno scelto, soprattutto negli ultimi anni, la cremazione al posto della tradizionale sepoltura nei loculi. Attualmente per i molisani significa sobbarcarsi un viaggio di almeno 200 km visto l’impianto crematorio più vicino è quello di Foggia, al quale però si rivolgono in pochi. È proprio quello di Montecorvino Pugliano il forno crematorio che serve anche l’utenza molisana. In Abruzzo non ce n’è nessuno”.

rendering forno crematorio larino

Il sindaco ha proseguito: “Anche l’impatto sulla viabilità risulterà molto basso in considerazione sia dell’ubicazione decentrata dell’area di intervento, direttamente accessibile senza attraversare il centro urbano e sia dal numero esiguo di cremazioni stimate, e cioè due/tre al giorno”.

Quindi alcune considerazioni sulla questione procedurale. “È stata valutata e dichiarata la pubblica utilità del progetto perché non sono state rilevate criticità ambientali e per la salute pubblica e perché si è ritenuto vantaggioso per cittadini e per il Comune, in termini di servizio e in termini economici. Occasioni di confronto e dibattito istituzionale e pubblico ci saranno e anche in momenti temporalmente ben definiti: infatti, saranno necessari almeno due passaggi in consiglio comunale. Insomma, sarà data a tutti ampia possibilità di approfondimento, conoscenza e partecipazione”.

Infine Puchetti ha chiarito la questione del soggetto promotore privato. “È evidente che la situazione economica del Comune e la complessa gestione dell’impianto non permette altra scelta se non quella di fare una gara pubblica e individuare un gestore privato.

Al momento della gara poi – procedura aperta e trasparente – si potranno indicare ulteriori condizioni tassative, come dei limiti sul numero di cremazioni e i continui monitoraggi ambientali. Va inoltre evidenziato a proposito che l’impianto dovrà ottenere l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) provinciale sulle emissioni”.

Secondo il primo cittadino quindi “nulla di oscuro o poco trasparente. Tutto è tranquillamente verificabile. Non solo: il tutto sarà fatto con il conforto di evidenze scientifiche sull’impatto ambientale del progetto, con la previsione di un iter che sarà vincolante”.

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