Politica

La norma sulla incompatibilità di Toma fa esplodere lo scontro nel Pd e riapre l’alleanza Facciolla-M5S

Facciolla contro la proposta dal capogruppo dem Micaela Fanelli che sancisce l'incompatibilità tra il presidente della Regione e il commissario alla sanità, ritenuta un favore fatto ad Aldo Patriciello. Anche per i 5 Stelle il provvedimento "è incostituzionale". In Aula Andrea Greco tende la mano al segretario Pd: "Una strada diversa in Molise è possibile". E il coordinatore pentastellato insiste: "Oggi era importante capire la posizione del Pd rispetto a questo tema, noi vogliamo costruire un'alternativa al centrodestra e a manovre centriste"

Alla fine il segretario regionale del Pd Molise Vittorino Facciolla decide di non lavare i panni sporchi in casa. E in Consiglio regionale – mentre si sta discutendo delle mozioni sul piano sanitario 2022-2024 – Facciolla interviene per esplicitare il suo dissenso rispetto alla proposta di legge presentata dal capogruppo del suo stesso partito, Micaela Fanelli, che sancisce l’incompatibilità tra le funzioni del presidente della Giunta regionale e il commissario alla sanità, entrambe attualmente in capo a Donato Toma.

Sono totalmente contrario alla norma Fanelli per ragioni di natura politica e giuridica”, scandisce Facciolla. “Al di là degli aspetti giuridici, a livello politico ricordo che il Pd ha sostenuto il presidente Frattura che era anche commissario”.

Ad un certo punto sembra di assistere al famoso attacco di Berlusconi a Fini, con quest’ultimo che rispose “cosa fai mi cacci?“.

La capogruppo poi si difenderà dicendo: “Io ho sempre fatto opposizione in modo coerente, sempre. Io sono sempre dalla stessa parte”, ossia contro “il presidente (Donato Toma, ndr) contro il quale mi sono candidata e ci siamo candidati tutti quanti noi consiglieri di opposizione, di cui in questi quattro anni e mezzo abbiamo visto un’incapacità di gestione ordinaria e straordinaria”. Micaela Fanelli, dopo aver letto la documentazione relativa alla incompatibilità, non ha alcun dubbio sulla costituzionalità e sulla fattibilità della legge da lei proposta: “Non ho cambiato idea, sto sempre dalla stessa parte” ma “mi sono chiesta se una mozione bastava, visto che le altre presentate e approvate in questa Aula sono rimaste carta straccia. Mi sono chiesta come si poteva fermare un commissario che ha prodotto solo disastri e risultati nefasti sulla sanità molisana, senza lanciare aiuti a nessuno (il riferimento alla ‘sponda’ che la norma offrirebbe a Patriciello, ndr) nè chiamo in causa avvocati. Sono gli altri a dover chiarire perchè non votano questa norma, non io”, insiste la consigliera regionale. “Ma siete davvero convinti che negli ultimi mesi della legislatura, con la campagna elettorale in corso di svolgimento, un commissario alla sanità può restare una figura terza?”. Quindi ribadisce che “a mio avviso questa norma è costituzionale, io volevo provare a fermare il presidente Toma”. 

A pochi mesi dalle elezioni Regionali della prossima primavera (il 9 maggio 2023 scade la legislatura Toma), la tensione latente delle scorse settimane dopo le Politiche e le rese dei conti che si cono consumate realmente, sembra essere esplosa in uno scontro interno al Pd, con due posizioni – quella di Fanelli e di Facciolla – radicalmente divergenti, e con il M5S che concorda con Facciolla. La presa di posizione del capo dei democratici molisani consente di riaprire il dialogo con il Movimento 5 Stelle, da sempre forte oppositore dell’europarlamentare di Forza Italia nonché proprietario di una delle principali cliniche – il Neuromed – accreditate all’interno del sistema sanitario regionale

“Mi rivolgo al segretario del Pd, a Vittorino Facciolla: una strada diversa in Molise è possibile“, le parole del capogruppo pentastellato Andrea Greco. “Sono convinto che di certi errori del passato tutti abbiate fatto tesoro. Ma – aggiunge il consigliere M5S – non possono esserci fraintendimenti né ombre rispetto alla proposta da dare al Molise. Oggi mi rivolgo a lei, come segretario di uno dei maggiori partiti in Molise, sono certo che si possa fare del bene per questa terra”.

D’accordo con lui Angelo Primiani: “Non voteremo la norma Fanelli per una questione politica e giuridica, non rispetta le disposizioni in materia di piano di rientro e finanza pubblica. Questa norma peggiora i problemi della sanità” mentre “dal punto di vista politico favorisce il centrodestra”. 

Fuori dal Palazzo la posizione di Andrea Greco è condivisa dal coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Antonio Federico: “Oggi in Consiglio regionale è emerso un elemento politico forte, era importante capire da che parte sta il Partito democratico rispetto alla norma proposta da Micaela Fanelli”, rimarca a Primonumero l’ex parlamentare.

“La posizione espressa oggi in Aula e l’opposizione comune ad Aldo Patriciello sono dei punti di partenza – aggiunge Federico – anche se prima di arrivare ad una alleanza ci sono delle situazioni che vanno risolte a livello nazionale. Si vota in quattro regioni – Lazio, Lombardia, Friuli e Molise – e il Movimento 5 Stelle assumerà un’unica linea e adotterà un metodo riconoscibile. Al tempo stesso il Pd deve chiarire quello che vuole essere, ha il dovere di dare dei segnali anche al suo elettorato. Noi intanto andiamo avanti con le nostre interlocuzioni con associazioni e movimenti civici, ma vogliamo costruire un’alleanza alternativa al centrodestra e alle manovre centriste“.

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