Nel 1979

Il figlio di Pino Daniele rivela: “Sono nato mentre papà preparava un concerto a Termoli”

Nel libro appena pubblicato di recente ‘Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce’ Alessandro Daniele racconta l'aneddoto sulla sua nascita e l'amore del cantautore per le isole Tremiti

Pino Daniele divenne padre mentre preparava un concerto a Termoli nel 1979. È l’aneddoto molto particolare che viene raccontato proprio da Alessandro Daniele, primogenito del celeberrimo cantautore napoletano scomparso improvvisamente per un infarto nel gennaio 2015.

Lo riporta l’Ansa sulla base del libro ‘Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce’ di Alessandro Daniele, primogenito dell’autore di ‘Napul è’ e ‘Je so pazzo’. Un libro di recente pubblicazione che è al centro di presentazioni nelle più grandi città italiane.

All’interno del testo anche un riferimento molto importante a Termoli. È lì infatti che durante le prove per il concerto che si sarebbe poi tenuto allo stadio Cannarsa, Pino Daniele venne a sapere di essere diventato papà. Uscendo di casa, secondo quanto viene riportato da Alessandro, avrebbe detto la moglie “Aspetta che io torni a casa, non partorire ancora”.

E invece successe proprio così, nel pomeriggio del 29 luglio 1979, quando al termine delle prove Pino andò a telefonare a casa per poi tornare sul palco emozionato e dare la notizia ai musicisti che lo accompagnavano in quello che sarebbe stato un doppio concerto, prima a Termoli e poi a Guglionesi.

Inoltre Alessandro Daniele racconta del rapporto di grande amore fra suo padre e le isole Tremiti, l’arcipelago che si trova proprio di fronte alle coste molisane. “Per papà era un luogo di pace, un luogo incontaminato, senza rumori e senza caos. Un posto perfetto dove fermarsi e riposarsi dalle fatiche di un lungo lavoro”.

L’autore racconta di quando insieme alla famiglia prendevano la motonave che da Termoli li portava proprio alle Tremiti. “Ci tornavamo spesso anche in pieno inverno. Quei luoghi per lui sono luoghi del Sud dove ritrovava i colori della sua gente”.

Come la gente di Termoli e Guglionesi che allora ebbe l’onore di ascoltare un concerto di un cantautore all’epoca non ancora così famoso e poi diventato un pezzo di storia della musica italiana.

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