Il rapporto bankitalia

Economia rallenta: export in calo (-14,8%), soffrono industrie energivore. “Prospettive negative per il 2023”

Presentato a Isernia il rapporto di Bankitalia: l'occupazione cresce dell'1,6%, ma il dato è peggiore se paragonato a quello delle altre regioni del Sud e del resto d'Italia. "In Molise cementifici e industrie chimiche sono quindi più in sofferenza, bene invece turismo e commercio grazie a presenze stabili e consumi in crescita da parte delle famiglie"

Non siamo in recessione” ma dopo due anni di pandemia “rileviamo una crescita discreta che dopo i primi sei mesi del 2022 è rallentata a causa dei rincari energetici e dalla guerra”. Bankitalia certifica lo stato di salute dell’economia molisana nel consueto rapporto annuale che quest’anno è stato presentato in Prefettura a Isernia dove i dirigenti della filiale di Campobasso hanno illustrato dati e comparti in crescita o, al contrario, in sofferenza. Un’economia ‘stretta’ tra incudine e martello, ossia dalle ‘macerie’ lasciate dall’emergenza sanitaria provocata dal Covid e dall’impatto devastante del conflitto in Ucraina.

“L’economia ha recuperato dopo il forte calo dovuto alla crisi pandemica, ma sta mostrando segnali di progressivo indebolimento”. Uno dei settori che va meglio è quello delle costruzioni, “cresciuto grazie alla spinta degli incentivi fiscali e dei bonus”, ossia il Superbonus che il Governo Meloni vuole modificare. In questo comparto comunque si registra la percentuale più alta di nuova forza lavoro (quasi 24%).

“Stanno andando abbastanza bene – hanno spiegato gli esperti di Bankitalia – turismo e commercio in questo caso le attività sono state sostenute dalla tenuta delle presenze nelle strutture ricettive regionali, stabilizzatesi su livelli superiori a quelli precedenti la pandemia, e dall’ulteriore recupero dei consumi delle famiglie, seppure in rallentamento anche per via della significativa crescita dell’inflazione”.

Lieve aumento sul fronte dell’occupazione, dove è stato registrato fino ad ora un aumento dell’1,6%, “un po’ peggio se paragonato però al Mezzogiorno e al resto dell’Italia”. Le ore lavorate sono aumentate nei primi nove mesi dell’anno, sono cresciuti i contratti a tempo determinato (“seppure in misura meno pronunciata nel confronto con l’anno precedente”) e i contratti a tempo indeterminato. E’ sensibilmente diminuito il ricorso agli ammortizzatori sociali, anche se l’impiego “resta storicamente elevato”. Ma le previsioni per i prossimi mesi non sono rosee: “Anche per l’occupazione stiamo registrando segnali di rallentamento“.

Diminuiscono le esportazioni: -14,8%. Le principali contrazioni riguardano il settore dell’automotive (-48%).

export rapporto bankitalia 2022

Le vendite all’estero, dopo la sensibile crescita degli anni precedenti, sono tornate a diminuire per effetto del calo nel settore automobilistico, solo in parte compensato dalle maggiori esportazioni di prodotti alimentari e chimici. Sull’evoluzione a breve termine del quadro congiunturale regionale – la ‘fotografia’ di Bankitalia – continua a pesare l’elevata incertezza connessa con l’evolversi del conflitto in Ucraina e le sue conseguenze in termini di costi e di disponibilità dei beni energetici”.

L’economia molisana ovviamente non poteva non risentire degli effetti della guerra, che sta impattando sui prezzi al consumo e gli approvvigionamenti, e dei rincari energetici: “Le imprese che soffrono maggiormente i rincari sono quelle dei cosiddetti settori ‘energivori’, ossia i settori che per funzionare hanno bisogno di un grande quantitativo di luce e gas e materie prime. In Molise cementifici e industrie chimiche sono quindi più in sofferenza”.

Anche se non siamo in recessione, la crescita dell’inflazione preoccupa famiglie e imprese: in questo generale clima di sfiducia, si sta registrando una forte frenata dei risparmi. “La crescita dei depositi bancari di famiglie e imprese ha ancora sensibilmente rallentato, dopo la forte accelerazione seguita allo scoppio della crisi pandemica”, dicono da Bankitalia. Gli esperti di economia sono piuttosto pessimisti sul prossimo anno, nel quale a tamponare gli effetti della crisi potrebbero essere le misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Le prospettive non sono brillanti per il 2023 anche perchè il Molise deve fare i conti con delle debolezze strutturali, come la logistica. Il Pnrr può servire per colmare i divari”.

 

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