Campobasso

Brucia auto e cassonetti: il sospettato è un piromane esperto, che sa usare il materiale incendiario

L'allarme è scattato il 27 ottobre scorso, quando alcuni cassonetti incendiati - anche in pieno centro urbano - hanno allarmato tanto da indurre la Procura ad aprire un fascicolo. Altri incendi sono poi accaduti nei giorni successivi fino a raggiungere il picco di 4 casi in una sola notte comprese anche le auto. Le indagini, condotte dalla squadra mobile e dal Niat dei Vigili del fuoco, starebbero seguendo una pista precisa: si tratta di una persona che conosce le tecniche incendiarie

Se si getta del liquido infiammabile in un cassonetto, il rischio è l’esplosione. Se questa non avviene e ne scaturisce soltanto un rogo, allora probabilmente chi ha agito ha (quantomeno) una conoscenza generale della materia. Perché per evitare il “botto” c’è un passaggio fondamentale: va buttata una quantità di alcol etilico precisa. La strada del piromane sarebbe – quindi – quella più accreditata sulla quale gli investigatori sono al lavoro.

Squadra mobile da una parte e nucleo di polizia giudiziaria dei vigli del fuoco dall’altra stanno seguendo una pista ben precisa: un nome e un volto già circola nell’ambiente investigativo ma sono al vaglio una serie di elementi imprescindibili per definire una vicenda che nelle ultime settimane ha allarmato (e non poco) la città di Campobasso.

I casi hanno preso la forma di un vero e proprio fenomeno dal 27 ottobre scorso, quando al 115 dei vigili del fuoco giunsero richieste di intervento per due incendi di altrettanti cassonetti: uno in via Insorti d’Ungheria, l’altro in via Monsignor Bologna. Fra questi due episodi, anche l’incendio alla ex-scuola Montini.

Poi, nuovi roghi sparsi in città nei giorni successivi, fino al picco registrato la notte del 10 novembre: tre auto incendiate tra via Zuccarelli e via D’Amato e cassonetti bruciati in corso Bucci.

Prima l’intervento dei vigli del fuoco e della squadra volante della polizia, poi la necessità di capire e approfondire e quindi la delega alla squadra mobile per individuare chi si nasconde dietro la mano incendiaria che sta spaventando la città di Campobasso.

Gli uomini di Marco Graziano sono al lavoro sulle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza (pubblici e privati), gli uomini del Niat dei vigili del fuoco stanno eseguendo i rilievi sulle tracce di liquido infiammabile rilevate sui luoghi dove sono stati appiccati i roghi. Stando alle prime indiscrezioni si tratterebbe sempre della stessa mano, ma le risultanze saranno esplicative soltanto dopo aver concluso i test e i controlli utili a chiudere il cerchio. Chiusura che non dovrebbe essere molto lontana.