Il caso

Blu, il writer ‘adottato’ da Campobasso processato per imbrattamento a Torino. Assolto: “Arte non vandalismo”

Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione a carico di Blu, l'artista di Senigallia che ha dipinto molti 'pezzi' anche a Campobasso, il giudice ha riconosciuto il valore artistico delle sue opere. Era stato denunciato per un discusso disegno anti Tav realizzato in un sottopasso ferroviario della Val di Susa

E’ una sentenza destinata a fare scuola quella a carico di Blu, pseudonimo di uno dei writer italiani tra i più famosi al mondo e legato, per ragioni di amicizia e professionali, a Campobasso, città in cui ha lasciato il segno su diversi muri e facciate di palazzi.

L’artista 41enne di Senigallia era finito a processo per un discusso murales anti Tav realizzato in un sottopasso ferroviario della Val di Susa. Denunciato dai carabinieri che lo avevano identificato mentre era al lavoro, era il 2015, si è dovuto difendere dall’accusa di imbrattamento su muro pubblico.

L’assoluzione “perché il fatto non sussiste” risale a diversi mesi fa (maggio 2022), ma sono state le motivazioni a fare notizia – come si dice in gergo – perché il giudice di Torino che lo ha prosciolto dalle accuse ha scritto che quel disegno non era vandalismo ma una vera e propria attività artistica in grado di conferireornamento, valore e visibilità ad un’opera pubblica grigia ed anonima” quale era, per l’appunto, il muro del sottopasso della stazione.

Insomma, la street art ha trovato dignità anche nelle aule del tribunale. E l’ha trovata nonostante la mancata autorizzazione dell’opera su un bene comune perché, questo sempre secondo le motivazioni del giudice torinese, l’imbrattamento c’è quando si interviene su cosa altrui in senso peggiorativo. Nel caso di Blu – col suo treno serpente che si morde la coda chiudendo in un cerchio mezzi da lavoro, auto della polizia e un mucchio di banconote – non c’è stata alcuna vandalizzazione del muro che, al contrario, è valorizzato dall’opera dell’artista.

Non è raro, comunque, che i lavori di Blu nelle città facciano discutere: è successo anche a Campobasso molti anni fa per una gigantesca opera muraria realizzata al terminal degli autobus che fece arrabbiare un consigliere comunale che la riteneva offensiva.

La Street Art diventa Cicloturismo

 

Ed è successo quest’estate quando Blu ha dipinto la facciata di un palazzo in via Liguria lasciandolo incompleto per alcune settimane perché la sua presenza a Campobasso aveva destato troppa curiosità dalla quale fugge per una innata riservatezza come ci spiegò Nino Carpenito, presidente dell’associazione Malatesta che promuove da anni un festival sulla street art nel capoluogo.

blu via liguria

 

Sta di fatto che la componente critica nei suoi lavori, che siano su tematiche politiche, economiche o sociali, c’è ogni volta e questi, per quanto apprezzati possano essere, hanno spesso creato consorterie. Ma l’arte (e la street art ne è una nobile forma) ha anche il dovere di rompere certi schemi. Ora anche la legge l’ha riconosciuto.

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