Il futuro della fabbrica

Automotive, in Consiglio i dettagli sulla Gigafactory di Termoli. Toma: “1800 posti, esuberi possibili”

Incertezze sui posti di lavoro emergono dalle dichiarazioni del governatore che oggi in Aula ha svelato i primi dettagli dell'accordo tra l'azienda e il Ministero dello Sviluppo economico: "Il Governo ha stanziato 300 milioni, il massimo che potevano concedere a Stellantis. L'investimento totale si aggira sui 2,3 miliardi: quasi tutto sulla produzione". Fra due giorni il presidente partirà per Lipsia che ospiterà la prima riunione politica dell'Alleanza delle Regioni dell'Automotive in programma il 17 novembre

“Potrebbe esserci un problema di esuberi: ci hanno parlato di 1800 posti di lavoro”. Le dichiarazioni che il governatore Donato Toma fa in Consiglio regionale alimentano il clima di incertezza sul mantenimento dei livelli occupazionali all’interno della Gigafactory, la fabbrica di batterie elettriche per auto che sorgerà nel polo industriale di Termoli dalla riconversione del ‘vecchio’ stabilimento in cui si producono motori. La nuova produzione dovrebbe partire a pieno regime nel 2030.

I dettagli sull’operazione della Stellantis e i suoi impatti diretti dell’economia molisana sono stati a lungo top secret. Qualche informazione in più è stata resa nota alla fine di giugno dopo l’incontro tra i sindacati e i vertici aziendali. Ma lo stesso capo della Giunta regionale, intervenendo in Aula sulla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle proprio quando non vi erano sicurezze sulla scelta del sito di Termoli (in concorrenza con Torino e Melfi), ammette che “c’è accordo di riservatezza nello stesso protocollo (firmato con il Ministero dello Sviluppo economico, ndr) perchè queste aziende non vogliono esporre le loro strategie di mercato ai competitor” e quindi “abbiamo svolto un lavoro molto delicato, io ho mandato i nostri tecnici al Ministero dello Sviluppo economico”.

Dal punto di vista finanziario “il Governo ha investito 300 milioni, il massimo che potevano concedere a Stellantis“, scandisce Toma. “Il ruolo della Regione è stato di supporto, non ci abbiamo messo un euro” mentre “l’investimento totale è di 2,3 miliardi, di cui 2,1 miliardi sono investiti sulla produzione, il resto sulla ricerca. Noi ci siamo impegnati ad agevolare tutte le pratiche burocratiche relative alla struttura e a risolvere il problema sull’idoneità del sito”.

Sui livelli occupazionali “nella fase di transizione – aggiunge Toma – potrebbero esserci degli esuberi: Acc ci ha presentato il progetto in Regione, ha mostrato il terreno affianco al vecchio stabilimento in cui sorgerà Gigafactory che dovrebbe essere terminato entro il 2026. Ci hanno parlato di 1800 posti di lavoro, un numero importante per questa regione”. E sugli operai che resterebbero fuori dal nuovo corso produttivo il vertice dell’esecutivo regionale sottolinea: “Si potrebbe pensare ad attuare politiche attive per riqualificare i dipendenti”.

Preoccupazione sui livelli occupazionali erano stati espressi anche dai consiglieri regionali M5S Patrizia Manzo e Valerio Fontana, coloro che hanno sollecitato il governatore in Aula presentando la mozione discussa oggi (14 novembre). “Sarebbe necessario anche l’intervento dell’assessore al Lavoro (Filomena Calenda, assente per impegni istituzionali, ndr) perchè tantissimi operai Fiat sono fuori da quel mercato del lavoro. Mi chiedo quanti di loro saranno accompagnati dalla Regione nell’ambito di un sistema di formazione rispondente alle nuove esigenze”, spiega Manzo.

La consigliera solleva altri due problemi: Stellantis è “un’azienda energivora”. A queste questioni si intreccia anche il problema del dissesto e delle possibili esondazioni del fiume Biferno: gli argini non sono ancora stati messi in sicurezza. “La Gigafactory di Termoli è l’unico stabilimento italiano in questa joint venture ACC formata dalla stessa Stellantis con Mercedes e con Total”, ricorda il consigliere regionale Valerio Fontana. “Ci saranno circa mille esuberi, bisogna tutelare numero attuale dei lavoratori”.

Qualche risposta in più potrebbe arrivare dall’accordo che sarà firmato il 17 novembre a Lipsia (Germania) nella prima riunione politica dell’Alleanza delle Regioni dell’Automotive. Il Molise, insieme ad Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto fa parte infatti dell’Automotive Regions Alliance, gruppo europeo di Regioni protagoniste dell’industria automotive presenti fra Austria, Francia, Olanda e Spagna.

In Aula Toma illustra i dieci obiettivi che saranno firmati nell’accordo, fra i quali il sostegno della forza lavoro locale e il potenziamento degli impianti di rifornimento e ricarica di veicoli elettrici. “Solo con una distribuzione capillare di questi distributori sarà possibile favorire una diffusione dei veicoli elettrici”. Fra due giorni il governatore partirà per Lipsia e all’assemblea regionale annuncia che riferirà l’esito della riunione.

leggi anche
Fiat stellantis stabilimento fabbrica
Termoli
Stellantis, la Gigafactory aprirà nel 2026. Entro il 2030 a regime con 2000 posti di lavoro
eolico off shore
Transizione energetica
Gigafactory, eolico offshore e idrogeno verde. Il triangolo virtuoso del Molise
commenta