Carne e latte in laboratorio

4500 molisani firmano contro il cibo sintetico in 10 giorni. Coldiretti ai sindaci: “Aiutateci anche voi”.

L'associazione chiama a raccolta i primi cittadini del Molise: "il cibo sintetico è prodotto in bioreattori e dunque non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti"

Coldiretti Molise chiama a raccolta tutti i Comuni della regione contro il rischio che il cibo sintetico arrivi sulle tavole dei cittadini. La richiesta di supporto ai Primi Cittadini dei 136 Comuni della regione arriva a seguito dell’avvio della raccolta firme per la petizione popolare, promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition, per chiedere una Legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico, prodotto in laboratorio e a base di proteine vegetali.

Coldiretti Molise è impegnata in una mobilitazione che a oggi ha consentito in Molise di raccogliere in circa 10 giorni oltre 4.500 firme. La raccolta sta proseguendo, per questo l’Organizzazione invita tutti i cittadini a firmare la petizione per dire “no al cibo sintetico” recandosi nei mercati di Campagna Amica di Campobasso ed Isernia nei giorni di apertura, oltre che negli gli Uffici Zona di Coldiretti presenti in tutta la regione.

L’iniziativa vuole contrastare il pericolo, reale, che in poco tempo arrivi sulle tavole degli italiani cibo sintetico, “rendendo di fatto inutile il lavoro dei nostri agricoltori e allevatori che da millenni forniscono ai cittadini cibi sani e genuini, ottenuti nel rispetto della natura e delle norme che tutelano il benessere animale”.

Ai sindaci viene chiesto di farsi promotori di una mozione a sostegno della petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e di tutte le iniziative finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio. L’appello riguarda la difesa, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e forestale, delle filiere agro zootecniche regionali minacciate dalla diffusione del cibo sintetico, anche attraverso leggi di limitazione della produzione e del consumo del cibo artificiale.

“Coldiretti Molise – afferma il Direttore regionale Aniello Ascolese – è fortemente preoccupata per l’impatto devastante che il latte come pure la carne sintetica avrebbe sulla nostra filiera zootecnica e non ci riferiamo solo agli allevatori ma anche all’industria casearia particolarmente presente in Molise. In Regione – prosegue Ascolese – c’è in gioco il destino di 1200 stalle da latte che producono circa 50mila tonnellate di latte per un valore della filiera lattiero-casearia che si attesta intorno ai 25 milioni di euro, coinvolgendo oltre 5000 addetti a monte a valle della produzione”.

“Le bugie sul cibo in provetta – dice ancora Coldiretti – confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che, con abili operazioni di marketing, puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

L’azione di Coldiretti parte dai presupposti che: il cibo sintetico è prodotto in bioreattori e dunque non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti. Inoltre, non è possibile confrontare gli impatti del cibo sintetico con le medie europee o mondiali, ma con i sistemi più avanzati e sostenibili per valutare correttamente gli esiti ambientali del cibo fabbricato in un bioreattore. Come se non bastasse, poi, la produzione di questo “cibo” limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo; favorisce gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo; spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura e da ultimo non aiuta la salute in quanto non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e l’esperienza maturata è ancora troppo breve e non consente di avere alcuna certezza.

Coldiretti ritiene che il cibo sintetico non aiuterà nemmeno a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale che guidano l’Europa, in quanto viene prodotto su brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo, nelle mani di pochi grandi investitori multinazionali e può avere impatti socio-economici molto pericolosi a partire dalla chiusura di migliaia di aziende e perdita di posti di lavoro, portando in breve tempo ad una desertificazione dei territori.

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