Sanità pubblica in crisi

25 posti in Pronto Soccorso, nessuno si presenta. Il dramma dei medici di emergenza: ne mancano 5mila in Italia

Ennesimo concorso Asrem andato a vuoto. Stavolta si cercavano 25 dirigenti medici della disciplina di Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza. Reparti dove però davvero pochi vogliono andare a lavorare. E la conseguenza è drammatica per i cittadini-utenti di tutta Italia. “I tempi di attesa per ricovero in molte regioni superano i 3 giorni” e in barella trovano la morte sempre più spesso pazienti in attesa di ricovero

25 posti a tempo indeterminato per dirigenti medici della Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza: ennesimo concorso Asrem andato a vuoto. “La Commissione rileva che nessun candidato ammesso si è presentato per lo svolgimento delle prove concorsuali e, pertanto, i sei candidati convocati vengono considerati rinunciatari al concorso”.

Tutto da rifare. Ennesima pietra tombale, dunque, su una procedura concorsuale per il Servizio Sanitario Regionale del Molise. In questo caso parliamo dei medici per i pronto soccorso degli ospedali regionali.

I fatti. Il 14 gennaio con DDG n. 32 l’Azienda indice un concorso a tempo indeterminato per reperire 25 medici dell’Accettazione e dell’Urgenza. Del 15 novembre scorso, con DDG n. 1344, la presa d’atto della mancata presentazione dei candidati ammessi che erano stati solo 6 ma che poi all’atto pratico di svolgere l’esame non si sono neanche presentati.

Il problema dei nostri pronto soccorso dunque è ben lontano dall’essere risolto, anche perchè ha origini lontane ed è praticamente strutturale. Non ‘piange’ solo il Molise, ma questa non è una consolazione. Proprio ieri la Simeu, cioè la Società italiana di medicina di emergenza e urgenza, ha fatto un sit-in di protesta davanti alla sede del dicastero della Salute a Roma per chiedere provvedimenti urgenti accompagnati da una visione strutturale nel medio-lungo termine. Una delegazione è stata poi ricevuta dal Ministro Schillaci che si è impegnato ad aprire fin da subito una discussione tecnica e che qualche giorno fa, conscio della problematica, si era detto disposto ad aumentare lo stipendio dei medici di Pronto Soccorso. “Io credo sia giusto andare a identificare indennità per incentivare i giovani a scegliere Medicina d’urgenza. Aumentare loro lo stipendio è l’impegno che mi assumo”, così il neo Ministro che peraltro il 29 novembre sarà a Campobasso in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unimol.

Qualche cifra per capire l’entità del dramma. “Nei pronto soccorso (italiani, ndr) mancano circa 5000 medici, in pratica 3 su 10”. Eppure le strutture di Medicina dell’emergenza-urgenza sono uno dei pilastri principali del Servizio sanitario nazionale, quello che interviene negli istanti in cui si gioca la vita e la morte delle persone. Importanti le parole di Fabio De Iaco, presidente Simeu, direttore medicina emergenza urgenza ospedale Maria Vittoria di Torino, come riporta QuotidianoSanità. “Mettiamo la toppa ai problemi della sanità e facciamo le veci di quello che non funziona nella medicina del territorio e nei reparti”.

La conseguenza la vediamo anche noi, è sotto i nostri occhi, ed è che “i tempi di attesa per ricovero in molte regioni superano i 3 giorni” e che in barella trovano la morte sempre più spesso pazienti in attesa di ricovero. “Ogni anno contiamo 18.000 decessi l’anno di persone che hanno aspettato almeno 24 ore al pronto soccorso, in genere anziani malati cronici, che non trovano un letto in reparto dove poter morire con i propri cari accanto e muoiono in barella. Questa – conclude il presidente Simeu – è una mortalità inappropriata che meriterebbe gestione e dignità differente”.

Sovente i pazienti molisani – che magari sono nostri lettori e che ci scrivono per sfogare il loro disappunto – lamentano attese oltremodo lunghe nei reparti di frontiera dei nostri ospedali. Dove, oltre ad esserci poco personale, c’è un surplus di pazienti, molti dei quali sono da considerare però ‘accessi impropri’.

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