Pos 2022-2024

Toma illustra il Piano degli ospedali: “Non chiudiamo nulla”. Esplode la polemica: “In Molise è più facile morire”

In Consiglio regionale le comunicazioni ufficiali del governatore-commissario sul nuovo programma che "è un programma tecnico-amministrativo redatto tenendo conto del decreto Balduzzi che ho dovuto applicare pur non condividendolo". Tra le novità annunciate da Toma la realizzazione al Cardarelli della radiologia interventistica che "attualmente ci fornisce Pescara". Durissimo l'ex presidente Iorio in Aula: "Il Molise torna indietro di parecchi anni. Per l'emorragia cerebrale, i cittadini dovranno andare di nuovo fuori regione".

“Il Piano operativo 2022-24 è stato inviato a Roma e proposto in preventiva valutazione ai Ministeri“: poco dopo le 13 in Consiglio regionale il governatore-commissario ad acta Donato Toma fornisce le comunicazioni ufficiali sul Programma operativo 2022-2024 che definisce l’organizzazione sanitaria dei prossimi due anni. Tutto a poche ore dalla pubblicazione del documento sul sito ufficiale della Regione e alla vigilia del tavolo tecnico in programma domani (12 ottobre).

Il lavoro sul Programma operativo 2022-2024, spiega Toma, “è cominciato subito dopo il Pos 19-21 che – ricordo – abbiamo solo adottato. Avevo previsto l’approvazione di questo Piano entro giugno, ma alcune circostanze (come le dimissioni del sub-commissario Tomasella) hanno rallentato la condivisione con la struttura: alcuni atti non possono essere adottati senza il sub commissario. Inoltre il Piano doveva essere approvato secondo le linee guida dettate dai Ministeri a fine marzo 2022”.

Il numero uno della Regione lo definisce “un Piano operativo non politico, ma tecnico-amministrativo. Tiene conto di un contesto aggiornato a luglio 2022″. Poi fornisce un primo ‘assaggio’ dell’atto che sarà al centro di una seduta monotematica del Consiglio regionale: “Abbiamo rivisto la rete ospedaliera confermando come ospedale hub il Cardarelli di Campobasso, mentre restano presidi spoke il San Timoteo di Termoli e il Veneziale di Isernia. Il Caracciolo di Agnone è ospedale di area disagiata, a Venafro e Larino gli ospedali di comunità”.

Per le patologie tempo-dipendenti, scandisce il commissario, “si parte dalla riorganizzazione del 118 passando per le reti di emergenza cardiologica e delle reti ictus. Al Cardarelli sarà realizzata la radiologia interventistica che attualmente ci fornisce Pescara”.

E ancora, Toma parla della “forte impronta data alla medicina territoriale sulla spinta del Pnrr: abbiamo ricevuto 150 milioni di euro, denari che serviranno a finanziare 13 case di comunità”. Anche “la telemedicina entra nel Programma operativo. Inoltre rafforziamo la rete informatica, prevediamo investimenti ad esempio per il nuovo ospedale di Isernia: stimiamo una previsione di spesa di circa 100 milioni di euro. Speriamo di non sforare con i costi previsti, ma i prezzi stanno aumentando per i rincari delle materie prime e per il caro energia, quindi probabilmente dovremmo rivedere la stima dei costi”. Non solo: “Abbiamo definito la rete delle malattie rare”.

Il programma operativo “dovrà essere ‘tradotto’ in un piano aziendale che ne sancirà l’attuazione. Come struttura commissariale – conclude Toma – attendiamo le osservazioni che ciascuno vorrà farci intervenire”.

Fuori da Palazzo D’Aimmo, intanto, infuriano le prime polemiche. Ma anche all’interno dell’Aula si alzano voci di protesta. Dura la reazione dell’ex governatore ed ex commissario Michele Iorio all’indirizzo di Donato Toma: “Ricevo telefonate di protesta da questa mattina, è un documento che va contro gli interessi del Molise. Ha inviato a Roma un documento che ci fa tornare indietro di parecchi anni. In caso di emorragia cerebrale, i molisani devono andare fuori regione, il che vuol dire morte certa”. Quindi, “questo documento va ritirato per correggere errori marchiani che non possiamo condividere”.

“Questo piano non fa cenno dei rapporti con i privati”, l’accusa di Andrea Greco (M5S) che chiede una riunione monotematica dedicata al Pos in Consiglio regionale. “Presidente, vedo che oggi è remissivo rispetto a quello che diceva qualche tempo fa” e poi “non può dire che questo non è un documento politico”, insiste il consigliere pentastellato.

“Tutto quello che non riusciamo a fare nel pubblico – la replica di Toma – lo acquisteremo dal privato. Se nella rete dell’urgenza va incluso un privato per dare sicurezza ai cittadini, contrattualizzeremo anche i rapporti con i privati. Ma le prestazioni dei privati sono complementari al pubblico“. E ancora: “Il Piano è redatto tenendo conto del Dm 70 del 2015 (ossia il decreto Balduzzi) che io ho dovuto applicare, ma che non condivido. Continuo a dire che il dm 70 va cambiato” e “nella legislatura che sta per iniziare finalmente non avremo una delegazione parlamentare che va contro di me”. Ad ogni modo, si difende il commissario nel fuoco incrociato del Consiglio regionale, “non si chiude nulla, c’è solo una riorganizzazione”.

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