Sanità

“Tagli a servizi e reparti”, Pd chiede a Gravina di guidare la ‘rivolta’ dei sindaci

Il capogruppo al Comune di Campobasso e i suoi colleghi sollecitano il sindaco: "Attraverso la delegazione parlamentare di centrodestra, bisogna chiedere la deroga alla normativa Balduzzi: il Pos è un ulteriore grave colpo alla sanità pubblica molisana"

I sindaci devono mobilitarsi contro il nuovo Piano operativo 2022-2024 che riorganizza la sanità ma “taglia servizi, specialistiche e nosologie nei presidi ospedalieri, indebolendo gravemente della rete della emergenza-urgenza regionale”. E deve essere il primo cittadino di Campobasso Roberto Gravina a vestirsi da moderno Masaniello e a guidare la ‘rivolta’ degli amministratori. Sono gli esponenti del Partito democratico del capoluogo, sede di quello che nel Pos è il confermato hub regionale (l’ospedale Cardarelli, ndr), a invitare il sindaco a promuovere l’iniziativa di mobilitazione.

“Il nuovo Piano operativo 2022-2024, reso noto ad elezioni politiche archiviate, ci lascia sconcertati e sconfortati”, commentano il capogruppo dem Giose Trivisonno con i colleghi Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore e Antonio Battista.

Battista Chierchia Salvatore Trivisonno Pd Campobasso

“A fronte della attuale disastrata situazione, peraltro ben evidenziata nella premessa del nuovo P.O., nonché della possibilità di disporre dei fondi straordinari del PNRR, non solo non c’è traccia di una inversione di tendenza, ma, addirittura, si operano ulteriori tagli di servizi, specialistiche e nosologie nei presidi ospedalieri, con l’ulteriore grave indebolimento, questa volta formalmente programmato, della rete della emergenza-urgenza regionale, con invio dei pazienti più gravi (con ictus e politraumi) agli ospedali di altre regioni (Pescara e Napoli in particolare) e, dunque, con impossibilita’, al di là di ciò che si legge nel P.O., di dare risposte celeri ed efficaci alle patologie tempo-dipendenti più gravi”.

Ecco il Programma Operativo della Sanità per il Molise inviato a Roma dal Commissario Toma

Il governatore-commissario ad acta Donato Toma ha annunciato ieri il provvedimento ufficiale “dal quale far partire i 10 giorni di tempo per le osservazioni che poi rimetteremo ai tavoli tecnici”. Ma non basta al Pd di Campobasso che registra anche “ilsilenzio imbarazzante di assessori e di gran parte dei consiglieri regionali di centrodestra (ad eccezione, bisogna ricordarlo, di Michele Iorio che ha chiesto le dimissioni da commissario di Toma, ndr)”. Per questo, “chiederemo formalmente al Sindaco di Campobasso di promuovere una mobilitazione di tutti gli amministratori locali molisani, affinché si chieda ai ministri che verranno a breve incaricati, anche e soprattutto attraverso la delegazione Parlamentare di centrodestra, la deroga alla normativa Balduzzi e la modifica immediata di un atto che rappresenta l’ulteriore grave colpo alla Sanità Pubblica molisana e che determina la gravissima violazione del diritto alla vita, prima ancora che alla salute, dei cittadini molisani”.

Il sindaco del capoluogo molisano potrebbe trovare una sponda nel collega di Isernia, Piero Castrataro, che ha già protestato contro il presidente-commissario ad acta Toma: il ‘Veneziale’ perderà infatti l’Emodinamica.

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