Campobasso

Scale a piedi e luci spente, in vigore in tribunale le misure per tirare la cinghia

Con una circolare indirizzata a tutti gli operatori del Palazzo di giustizia, il Capo della procura, Nicola D'Angelo, ha emanato le prime direttive in tema di riduzione dei consumi energetici, e non salva neanche l'ascensore: un solo viaggio fino al terzo piano consuma quanto una lampada accesa per diversi giorni consecutivi

Naturalmente chi ha problemi di deambulazione potrà continuare ad usare l’ascensore, ma quelli che invece sono in buona salute e avranno necessità di salire fino al terzo piano del Palazzo di Giustizia di viale Elena, dovranno (o meglio: sarebbe più opportuno) farsela a piedi.

Il Capo della procura, Nicola D’Angelo, consiglia infatti di affrontare le scale ed evitare l’ascensore. Un’indicazione riportata (con motivazione a corredo) in una circolare che il procuratore ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli operatori del Tribunale, affrontando in questo modo – e prima di altri enti istituzionali – il problema del risparmio energetico.

Affrontando l’argomento anche con una nota di ironia che si legge fra le righe della direttiva a sua firma, Nicola D’Angelo ricorda premette che  “l’utilizzo dell’ascensore è una fonte importante di consumo: un solo viaggio per accedere al terzo piano implica un consumo elettrico pari a quello necessario a tenere accesa una lampada per diversi giorni conservativi” e quindi, con una nota di ironia, rammenta che “tuttavia l’attività fisica giornaliera ripetuta nel tempo, è salutare sotto diversi punti”.
Si rimette alla sensibilità di ognuno e invita anche la il personale di vigilanza che si trova all’ingresso del Palazzo di Giustizia ad informare le persone che accedono al tribunale circa le disposizioni riguardanti la possibilità di utilizzare le scale piuttosto che l’ascensore.
Nelle nuove regole di cui il magistrato invita a tener conto e che tuttavia finora hanno goduto di consenso e piena applicazione da parte degli operatori degli uffici giudiziari,  si ricorda che la luce deve essere spenta se ad illuminare gli ambienti c’è quella naturale. Ogni lavoratore deve ricorrere a quella artificale soltanto se quella che proviene dall’esterno non è sufficiente e “comunque calibrarlo in base alle necessità”. Tutti dovranno assicurarsi di aver spento le luci nella propria stanza.
I computer, gli scanner, le stampanti, dovranno essere spenti al termine dell’orario di servizio e sarebbe “una buona pratica staccare la spina, infatti il computer è uno di quegli elettrodomestici che assorbe potenza elettrica anche da spento”. Tutto sommato, quello firmato dal Capo della procura è un elenco di comportamenti virtuosi che – al di là della crisi energetica – potrebbero tranquillamente rientrare nelle buone abitudini da adottare quotidianamente e anche a casa: si risparmierebbe così in termini economici ma non solo.

 

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